(...) degli abusivi lo risolviamo nio in un mese».
«Se il tema è: datemi una pattuglia che faccio tutto io, allora io ricordo che c'è un corpo e un comando. E non esiste una sicurezza fatta a confini. Guardi, stiamo litigando in Europa perché ognuno lavora per sé, e si ragiona di polizia europea. Cosa facciamo? La Zona 7 manda gli abusivi alla 6 e viceversa? Giochiamo a rimpiattino? E il presidente Bestetti ordina di fare cosa?».
Bassi e anche gli altri dicono che avete alzato un muro fra vigili e Zone.
«Sembra che si voglia creare polemica su quel che non c'è. Per esempio non capisco perché snobbino vigili di quartiere, che hanno il compito di rapportarsi coi municipi».
Sostengono di essere all'oscuro della loro attività
«I municipi hanno titoli per chiedere un incontro ai funzionari di zona. I vigili sanno che devono rapportarsi ai municipi. Io chiederò il report, lo chiederanno anche loro. Sui vigili di quartiere non ci sono muri mentre le pattuglie sono mosse dalla centrale operativa. Abbiamo fatto migliaia di allontanamenti, le pattuglie fanno 100 chilometri al giorno. Il nucleo dedicato ai problemi del territorio riceve segnalazioni da municipi e cittadini, si muove e dà conto a chi segnala».
Quindi nessun muro e piena volontà di condividere l'azione come da norme?
«Se il tema: comando io non funziona così. Se è dammi una pattuglia è irrealistico. Se il tema è devo avere rapporti con chi opera, i municipi devono attivarli. C'è piena totale disponibilità di lavorare coi municipi. Se il punto è la campagna elettorale cambia».
San Siro, il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala invoca sgomberi di massa. E vi accusa di inerzia.
«Il centrodestra governa la Regione da 25 anni e ha amministrato Milano per 20. San Siro era più o meno come ora. La Regione deve farsi carico delle famiglie che occupano abusivamente con minori. E poi, grazie al fallimento dell'azienda regionale, di cui non ha responsabilità il nuovo presidente, hanno tirato via tutti i portinai. Da Sala mi aspetto proposte serie e concrete. Abbiamo visto tutti il caso di Roma».
Che giudizio ne dà?
«Do un giudizio sul Comune di Roma: assente. Ho visto l'assenza di chi ha responsabilità amministrative. Noi ne abbiamo sgomberati di palazzi da quando sono assessore».
E a giudicare dalle parole del prefetto si andrà avanti.
«Certo, gli interventi non sono mancati e si andrà avanti, ma con giudizio. L'Azienda regionale, come altri privati, si deve assumere le sue responsabilità. Se il privato non mette in sicurezza non si sgombera. In Civitali 30 fu fatto ed è stato rioccupato. Io capisco i miei amici di centrodestra ma insomma, tutto si può dire tranne che io sia buonista se lavoriamo per risolvere i problemi togliamoci la veste da campagna elettorale».
Però si fa anche il suo nome in vista delle Regionali.
«Io do conto del mio lavoro, parlo di questo, non faccio annunci. E poi ho tanti amici che si occupano del mio futuro».
Torniamo sul lavoro. Sui jersey ci sono novità?
«C'è stata oggi (ieri, ndr) la collocazione in tutta una serie di zona (Colonne di San Lorenzo- via Santa Redegonda-via Berchet- via San Raffaele- Via Agnello- via Beccaria-Alzaia Naviglio Pavese). Domani a San Siro, lunedì siamo all'Arco della pace, martedì a Brera, dove si interverrà di notte per non disturbare la vita normale della zona. Non fermare la città è la regola. Poi lavoreremo sulle soluzioni per abbellire».
Boeri non vuole cemento, altri chiedono pilomat.
«Io non amo i new jersey, a nessuno piacciono. Sono lo strumento più veloce e oggi rispondiamo all'urgenza, nel medio periodo lavoriamo sulle alternative. Prima finiamo il lavoro, poi ogni zona ha specificità. In un luogo può esserci il pilomat, altrove altro».
Montenapoleone?
«Esclusi i jersey: avrebbero impedito l'accesso a chiunque, vedremo altre soluzioni».
Il centrodestra vi chiede di sgomberare le moschee abusive che ci sono.
«Se l'intelligence avesse contezza...su luoghi ufficiali o meno, io sarei spaventata. Noi conosciamo tutte le realtà. Anche a Cavalcanti, abbiamo fatto sopralluoghi con polizia locale, polizia in borghese, entrando od osservando da fuori. Tutte le relazioni sono state mandate alla magistratura.
Io non sono d'accordo su questi luoghi, però o si fa la moschea o si fa la moschea. Dobbiamo garantire un luogo di culto, aperto, trasparente, con regole condivise che sono quelle previste nel patto del Viminale. E smettiamola di cambiare le leggi urbanistiche ogni tre per due».AlGia
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