La sinistra amica degli abusivi vuole già fermare gli sgomberi

La proposta dei presidenti delle commissioni Casa e Sicurezza «I conflitti vanno risolti con la mediazione, non con la violenza»

Una lettera aperta e una mozione per contrastare il fenomeno degli sgomberi. Sì, avete letto bene, la battaglia che la zona 6 sta portando avanti è per mettere un limite alla «piaga» degli sgomberi degli abusivi delle case popolari. «Sono i prodromi della sanatoria che il Comune farà nelle sue case» per Riccardo de Corato, vicepresidente del consiglio comunale (FdI). I fatti: il presidente della commissione Sicurezza di zona 6 Eugenio Garlaschelli (Pd) e il presidente della commissione Casa Massimo Ripamonti (Sinistra per Pisapia) hanno deciso di istituire un gruppo di lavoro per studiare «percorsi di accompagnamento (alla legalità) che prospettano risoluzioni pacifiche e civili» evitando la pratica violenta degli sgomberi.

«Tutte le situazioni conflittuali vanno risolte attraverso una mediazione e non con rapporti di forza» scrivono nella loro lettera aperta ai colleghi, a partire dalla constatazione «è recente il “Piano operativo di azione per le prevenzione e il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia residenziale pubblica” sottoscritto dal Prefetto di Milano, che si aggiunge alle disposizioni legislative del Governo. Questo protocollo d'intesa cerca di far fronte ad una ormai incontrollabile condizione di illegalità. La nostra preoccupazione, però, è che il susseguirsi di sgomberi programmati generi una grande emergenza sociale». Zona 6 nel dizionario delle case di edilizia residenziale equivale a Lorenteggio 179 e 181, edifici pericolanti che Aler sta pensando di abbattere e ricostruire, anche se continuano a venire occupati e abitati. Ancora via Segneri, via Odazio al Giambellino, dove degrado, sporcizia, insicurezza e illegalità sono all'ordine del giorno.

«Siamo sicuri che gli sgomberi siano così urgenti? E che il metodo scelto contro l'abusivismo sia quello più cogente? Fatta salva l'illegalità dell'atto, noi ci chiediamo - spiega Massimo Ripamonti - se non si possano trovare delle strade che garantiscano i soggetti più deboli, che consentano una tutela sociale». Ma questo aspetto è già contenuto nel piano della prefettura... «Gli sgomberi lacerano le famiglie e provocano profondo disagio in chi li subisce, per esempio i bambini non possono più andare a scuola se vengono allontanati da casa e portati dall'altra parte della città. Si potrebbero avvisare gli occupanti qualche mese prima...». Per Massimo Girtanner, consigliere di zona e coordinatore cittadino di FdI «il quartiere è completamente fuori controllo, la gente è esasperata per il degrado e il senso di insicurezza che si vive nei caseggiati occupati al 50% da abusivi e noi vogliamo dire no agli sgomberi? A qual tavolo non ci siederemo mai».

Ripamonti e Garlaschelli hanno anche presentato una mozione sull'ex art. 5 del DL 47/2014, che prevede che «Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza nè l'allacciamento a pubblici servizi in relazione all'immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge». «Quest'articolo è un'aberrazione giuridica - spiega Ripamonti -: non contrasta nei fatti le occupazioni abusive e danneggia i più deboli. Senza residenza, per esempio, non si possono iscrivere i bimbi all'asilo o scegliere il pediatra. Vogliamo invitare il sindaco a non applicare questo articolo, che per altro è in contrasto con altre norme».

«Credo che sia chiaro ormai il disegno di chi governa la città - commenta Riccardo de Corato - bloccare i pochi sgomberi fatti in attesa della depenalizzazione del reato di occupazione abusiva, mi viene da dire che siamo ai prodromi della moratoria del Comune per gli occupanti abusivi delle sue case. La proposta della zona 6 suona come un armistizio siglato prima che inizi la guerra».

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