Sit in cantando «Fratelli d'Italia»

La Russa: «Ottimisti. Saremo riammessi»

Un sit in è una cosa seria e allora si siede per terra anche il corpulento Riccardo De Corato, e non solo perché è il capogruppo della lista che rischia di rimanere fuori dalle Comunali. I dirigenti e i candidati di Fratelli d'Italia si ritrovano in Galleria Vittorio Emanuele per un flash mob dove a fare da protagonista è l'inno nazionale, ripetuto fino alla fine dall'inizio, «Fratelli d'Italia», il nome che i cittadini rischiano di non trovare sulle schede per Palazzo Marino.

«Siamo qui perché non vogliamo farci sopraffare dalla burocrazia, nemica della democrazia» dice Ignazio La Russa, ripetendo ciò che continua a risuonare attraverso un microfono. «La democrazia vale più della burocrazia» è lo slogan che dà il senso delle richieste politiche formulate ancora una volta da La Russa: un appello al governo per una legge che non sia un colpo di spugna né una sanatoria, ma un modo di dare 48 ore di tempo a tutti coloro che per vizi formali sono rimasti fuori dalle liste. «E se invece...» parte la domanda che cerca di sondare che cosa accadrebbe dopo, se le cose prendessero una piega così brutta che nemmeno il migliore degli appretti potrebbe raddrizzarla. «Nessun invece» la perentoria risposta di La Russa, che almeno fino a domani non ha intenzione di andare oltre i foschi scenari che già contempla mantenendo un certo aplomb.

Domani è attesa la decisione del Consiglio di stato e La Russa non si sbilancia. «Siamo ottimisti - dichiara, lui che fa anche parte del collegio di difesa -. Le ragioni del nostro ricorso sono assolutamente ragionevoli. Non si possono privare i candidati del loro diritto di essere candidati e soprattutto migliaia di persone del diritto di votare la lista che desiderano, per un mero errore formale che è stato immediatamente aggiustato, senza che lo stesso Comune si fosse accorto di questo errore». Anzi, contrattacca La Russa, secondo lui «i funzionari del consiglio comunale avrebbero avuto il dovere di segnalare» la svista.

In pratica, sarebbe stato un aggiustamento al computer prima della stampa a creare il problema e questo spiegherebbe anche

perché la medesima cosa non è accaduta per i candidati ai Municipi (quelle che un tempo si chiamavano zone). Nell'attesa della sentenza, l'attenzione si concentra su di loro, convintissimi di rimanere comunque in corsa.

SCot

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