Sono due ragazzini i piromani della scuola CROLLA L'ALIBI «Eravamo al kebab» Ma uno dei compagni li ha fatti scoprire

Sono due ragazzini i piromani della scuola CROLLA L'ALIBI «Eravamo al kebab»  Ma uno dei compagni li ha fatti scoprire

Si gridò allo scandalo nell'ottobre del 2004 quando cinque liceali del blasonato liceo milanese Parini (vi studiarono Manzoni, Cattaneo, Gadda e Buzzati ma anche tanti bei nomi, blasonati e non, dell'imprenditoria e dell'attuale classe dirigente) vennero accusati di danneggiamento aggravato e interruzione di pubblico servizio per aver sigillato i lavandini dei bagni con carta stagnola e silicone e aperto i rubinetti al massimo, quasi distruggendo la loro scuola per le infiltrazioni di umidità durate un giorno e due notti.
Ora, in riferimento a quell'episodio di cui tanto si parlò e si discusse, non si sa come definire i due studenti di 15 e 16 anni di Settimo Milanese che sono stati denunciati alla Procura per i minorenni del tribunale di Milano per l'incendio della palestra comunale di via Gramsci (utilizzata dagli studenti delle scuole medie di via Buozzi) resa inagibile nella notte tra l'8 e il 9 dicembre scorsi.
I giovanissimi, che frequentano rispettivamente la terza media dello stesso istituto e la prima superiore in un'altra scuola, erano già stati convocati, insieme a una decina di loro amici, nei giorni successivi il rogo alla stazione locale dei carabinieri, coordinati dai colleghi di Rho. I militari, infatti, avevano individuato il gruppetto che quella sera stazionava davanti alla palestra. Si trattava ora di farli «cantare», di capire chi di loro fosse il responsabile di quel rogo.
Naturalmente i due responsabili, in caserma, avevano sostenuto di aver passato la serata a un compleanno e poi di essere passati in un locale a mangiare del kebab insieme con altri ragazzi della compagnia. Gli investigatori hanno però accertato le responsabilità precise dei due studenti. Che avevano commesso un errore fondamentale in questi casi (ma che, guarda caso, trattandosi di ragazzi, è lo stesso che tradì i liceali-vandali del Parini otto anni fa): si erano vantati della loro «bravata» con gli amici. E, qualcuno, alla fine, forse temendo di essere accusato ingiustamente di quel grave atto vandalico, ha ammesso tutto, indicando i veri responsabili.
I carabinieri hanno accertato infatti che i due, dopo aver forzato una porta d'ingresso, si erano introdotti nella palestra, avevano svuotato gli estintori e allagato con un idrante alcuni locali. Infine avevano appiccato le fiamme ad alcuni materassini. In breve tempo le fiamme si erano propagate rendendo inutilizzabile la struttura. Per questo i due giovani sono ora stati convocati in caserma per la notifica di un'informazione di garanzia nei loro confronti emessa dalla Procura per i minorenni.


Sempre tornando al 2004 i vandali del Parini motivarono il loro gesto con una spiegazione, seppur banale e assurda: volevano evitare un compito in classe, previsto per la mattina in cui la scuola, scoperto il disastro, venne dichiarata inagibile. La vicenda di Settimo, invece, è stata dettata solo dalla noia.

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