«La responsabilità è tanta». Eleonora Evi, 35 anni, è stata l più votata nel Nord-Ovest per il Movimento 5 Stelle. «Dobbiamo difendere il sistema Italia che sempre più spesso viene calpestato - dice - Bene ha fatto Conte ad opporsi all'ennesimo inciucio franco-tedesco che pensava di trattare le istituzioni europee come loro pied-à-terre. L'Europa è di 27/28 Stati membri e di 500 milioni di cittadini». A proposito, la possibile procedura di infrazione verso l'Italia la considera «un errore politico e tattico» di quella che chiama «la vecchia Europa». «Ci sono commissari uscenti - spiega - che vogliono mettere sotto tutela il nostro governo dimenticando che il debito lo hanno creato gli stessi partiti loro alleati». L'economia italiana per i 5 Stelle ha buoni fondamentali. E l'occupazione «è a suoi massimi storici». «Oggi - osserva Evi - l'Europa aiuta soprattutto le grandi aziende con almeno 250 dipendenti e 50 milioni di euro all'anno di fatturato, ma questa non è la fotografia dell'impresa tipo del Nord. Ci sono centinaia di migliaia di micro-imprese che si sentono abbandonate, noi dobbiamo invertire rotta perché sono loro la spina dorsale della nostra economia. L'Europa non deve pensare solo alle multinazionali». Sul fronte chiave delle infrastrutture, la deputata pentastellata ha le idee chiare: «L'Europa finanzi le piccole opere utili ai cittadini e non le grandi che costano troppo e non creano valore aggiunto come per esempio la Tav. È assurdo che da Mantova a Milano ci si impieghi in treno oltre due ore, ritardi esclusi». L'Europa deve fare di più. E di altro: «Certo c'è ancora molto da fare - spiega - sul fronte ambientale l'Europa deve far pressione su Comune di Milano e Regione Lombardia per prendere misure coraggiose contro lo smog».
Poi la questione migranti: «Dall'Europa ascoltiamo molte belle parole - osserva - ma nei fatti non vogliono responsabilità. Serve un ricollocamento obbligatorio e automatico di tutti i migranti arrivati in Italia».AlGia
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