Niente libertà per i quattro antagonisti messi ai domiciliari dopo gli scontri in Statale, perché hanno dimostrato «caratura criminale di buon livello». Lo ha deciso il tribunale del riesame che ha invece «assolto» la polizia accusata di brutalità per aver caricato i ragazzi poiché «il ricorso ai manganelli è consentito in ordine pubblico». Respinte dunque tutte le argomentazioni degli avvocati dei giovani che il 6 maggio dopo aver occupato alcune aule si erano scontrati con la polizia, intervenuta per sgomberarli su richiesta del Rettore. Un mese e mezzo dopo sette giovani finirono arrestati, e messi ai domiciliari, e 25 denunciati. I legali presentarono ricorso e il tribunale del riesame il 9 luglio revocò gli arresti per tre, disponendo l'obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria o di dimora. Ma confermò gli altri quattro perché «il livello di trasgressività che connota l'indole...non offre garanzie per ritenere che, qualora liberi di muoversi, non diano corso ad altri reati della stessa specie». Anche perché «l'organizzazione delle barricate con transenne e bidoni...è indicativa di abilità ed esperienza in proposito (e denota) una caratura criminale di buon livello».
Giustificata infine l'azione della polizia: «nel caso in esame non vi è dubbio che il ricorso a cariche verso i manifestanti e l'uso di manganelli da parte delle forze dell'ordine sia consentito nei servizi di ordine pubblico, quale quello di cui gli operanti erano stati espressamente incaricati, ossia lo sgombero della zona occupata».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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