Durante il fine settimana appena trascorso il Comando provinciale carabinieri di Milano ha continuato a focalizzare l'attenzione sui principali luoghi di aggregazione giovanile in città e provincia. Tutto come pianificato con il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, allo scopo di porre un freno allo spaccio diffuso delle sostanze stupefacenti, al consumo delle bevande alcoliche e ai reati di natura predatoria.
Il bilancio dell'attività dei 72 carabinieri impiegati nell'operazione è ancora una volta positivo visto che al termine del controllo si contano 13 arresti per detenzione ai fini di spaccio. Sono stati quindi sequestrati, nel dettaglio: 1.135 euro in contanti (derivanti dallo spaccio di sostanze stupefacenti) nonché 100 grammi di hashish, 132 grammi di marijuana e 7 grammi di cocaina.
Inoltre, altre cinque persone sono state arrestate perché colpite da provvedimenti restrittivi emessi dall'autorità giudiziaria, due dei quali per fatti relativi a spaccio di sostanze stupefacenti.
Complessivamente, nel corso dell'intero servizio, sono state controllate 92 persone e 47 automezzi.
Il più grosso pusher della movida finora finito in manette negli ultimi tempi è un marocchino 46enne sorpreso in aprile dalle forze dell'ordine proprio in piena zona divertimenti, un appartamento al Ticinese, in via Alzaia Naviglio Pavese, dove nascondeva in casa, in un trolley, 29,7 chili di hashish del valore di circa 300mila euro. Arrestato per detenzione di stupefacenti a fine di spaccio l'uomo era stato individuato dalla polizia grazie ad una fonte confidenziale.
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