Da startup e università, le tecnologie anti-disastri

L'invenzione di un ingegnere di Cremona

Da startup e università, le tecnologie anti-disastri

Tecnologie all'avanguardia per monitorare ponti, viadotti e infrastrutture ci sono e potrebbero aiutare gli ingegneri a prevenire tragedie come quella di Genova. Alcune sono state sviluppate da startup italiane e alle spalle hanno investitori industriali.

Sysdev è una di queste. Cresciuta nell'incubatore del Politecnico di Torino, è un software che raccoglie le informazioni di sensori applicati sulle strutture. Decine, centinaia di sensori dal costo contenuto applicati sui viadotti monitorano in tempo reale temperatura, deformazione, inclinazione di ogni parte della costruzione. Soluzione analoga, ma con un approccio più esteso è quella sviluppata da Next Industries, startup incubata da Polihub, incubatore del Politecnico di Milano.

L'ha fondata Massimiliano Bellino, 44 anni, ingegnere informatico di Cremona: «Difficile commentare quello che è successo a Genova, da quello che si legge pare che la struttura fosse costantemente monitorata, ma dipende come». Bellino spiega che finora il monitoraggio è stato fatto con strumenti analogici, con sensori che raccoglievano dati che poi ogni giorno venivano analizzati. «Quello che oggi offre di più la tecnologia è la visione d'insieme, una fotografia analizzata da software e letta da un ingegnere». Un cambio di approccio non banale.

La sua società oggi lavora soprattutto per il monitoraggio di gallerie e palazzi, ma è applicata anche a quello delle acque e del controllo delle pareti montagnose per prevenire frane: Italia, Svezia e Francia i paesi in cui finora ha venduto 2.500 sensori, ad una trentina di clienti. Tra questi una società che ha contribuito allo scavo della Torino-Lione, lato francese.

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