Stazione decrepita, piazza restaurata

Stazione decrepita, piazza restaurata

Finalmente, dopo tanta attesa e tanti proclami, Bergamo saluta l’avvio dei lavori di riqualificazione del piazzale della vetusta stazione ferroviaria che, vale la pena di ricordarlo, è stata inaugurata il 12 ottobre del 1857, e da allora è rimasta tale e quale, salvo qualche insignificante ritocco. Il progetto prevede il rifacimento della pavimentazione della piazza, che diverrà pedonale, nuovi alberi ed una nuova fontana; ma soprattutto si realizzeranno infrastrutture per consentire un migliore collegamento tra la «porta sud» ed il centro della città, creando un sistema d’accesso e di sosta ben più fluido e dinamico rispetto ad ora.
È prevista la collocazione di una zona «kiss and ride», per consentire alle auto una breve fermata, giusto per far scendere o salire il passeggero, una corsia preferenziale per autobus attorno alla piazza, un paio di rotonde verso via Bono (dove si trova il terminal autolinee), tre parcheggi per il carico e lo scarico, tre per le auto della polizia, sei per i taxi, altrettanti per i disabili e novanta per le moto. Verrà inoltre costruito un autosilo a pagamento capace di contenere 150 vetture. Il progetto definitivo era stato presentato in Comune venerdì 27 aprile, con l’annuncio d’inizio lavori in data 2 maggio, ma in pochi erano convinti che fosse finalmente la volta buona, visto che è dal 2004 che si discute della trasformazione della stazione in un nodo d’interscambio multimodale. Ad oggi, nell’ambito di questo progetto, sono stati realizzati l’Urban Center, la tramvia della Valle Seriana e, nel 2008, il prolungamento del sottopassaggio dei binari fino a via Gavazzeni, in prossimità del polo scolastico.
Da alcuni giorni si possono vedere le zone transennate ai lati del piazzale e gli operai all’opera. Contemporaneamente si sono verificati disagi alla viabilità, peraltro previsti, così come le immancabili proteste. Ma la maggiore scomodità la subiscono soprattutto i 20 mila pendolari che ogni giorno utilizzano il treno per recarsi a Milano, sia utilizzando la linea Verdello-Pioltello-Lambrate, sia quella che tocca Ponte San Pietro-Paderno-Monza-Sesto San Giovanni-Porta Garibaldi. Ai viaggiatori interessa soprattutto che la stazione ferroviaria da sgangherato fabbricato scomodo e insufficiente - si pensi che non esiste ascensore o scala mobile per handicappati e per chi deve portare bagagli pesanti - si trasformi in una struttura moderna e funzionale. Per non parlare dell’area biglietteria, dove le quotidiane code, a tutte le ore, davanti ai tre sportelli (spesso ridotti a due) cominciano all’esterno dell’edificio. Fino ad oggi, all’interno del decrepito fabbricato non si è visto un solo operaio.

Va bene sistemare il piazzale e la zona circostante, i cui lavori sono a carico del Comune, ma ai viaggiatori interessa soprattutto la stazione, di competenza delle Ferrovie (sarà rispettata la data del 2 giugno come inizio lavori?), causa principale di incredibili disagi e indecente biglietto da visita da presentare agli ospiti.

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