Al bando la città deserta. Arrivano le prime adesioni al tavolo della Moratti. Ognuno con la propria ricetta e le istanze della propria categoria, tutti uniti per popolare la Milano dagosto.
«Mi auguro che il tavolo si apra il prima possibile». A dirlo è Adalberto Corsi, vicepresidente dellUnione del Commercio. «È un tema importante - continua Corsi - che va affrontato con calma e richiede, come ha rilevato lo stesso sindaco, una collaborazione fra il pubblico e il privato. Tenendo presente sia le esigenze dei turisti che quelle dei residenti, che hanno diritto ad avere servizi tutto lanno. Per una città viva va, a nostro parere, predisposto un adeguato sistema complessivo di servizi nel quale il commercio, ma non solo, svolge il suo ruolo. Non si può prescindere da adeguati trasporti e servizi pubblici e da iniziative, eventi e promozioni che valorizzino la Milano estiva».
Alla strigliata del sindaco ai commercianti, ritenuti responsabili di aver «abbandonato» la città, Corsi risponde con i dati dellUnione del Commercio. «Non è vero che i negozi sono chiusi. Il 34 per cento dei nostri associati, quasi diecimila, sono rimasti aperti nel mese di Agosto».
La prima proposta che lassociazione dei commercianti sottoporrà alla Moratti «sarà di organizzare le aperture dei negozi in base alla zona. Determinando che rimangano aperti gli esercizi necessari e divulgando orari e luoghi, continuando il lavoro iniziato con la guida Milano aperta ad Agosto».
Alla chiamata del sindaco, risponde anche Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia. «Lidea del tavolo è buona, ma mi sembra che il problema sia visto dalla prospettiva sbagliata. I negozi rimangono aperti solo se cè chi li utilizza: i turisti. Milano è una città turistica, con un enorme patrimonio culturale che deve essere pubblicizzato». Anche sullinvito della Moratti a valorizzare gli esercizi del quadrilatero della moda, Colombo Clerici ha qualcosa da dire: «la moda è un settore importante, ma deve essere solo un tassello di questo programma. Un tassello determinante per limmagine della città, ma dalla minima incidenza».
La prima ricetta che Assoedilizia proporrà allamministrazione, sarà creare i presupposti perché i commercianti non abbassino le serrande. «Milano deve inserirsi nei grandi flussi turistici dei tour operator e nei loro pacchetti - spiega Colombo Clerici-. Il turismo cè già, ma come dicono le statistiche, è un turismo daffari.
Stop alle serrate estive I commercianti «aperti» al vertice della Moratti
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