Sui vaccini la Regione sfida il governo: «Macché fuorilegge, ci prenda a modello»

Gallera: «Nessun bimbo in aula senza profilassi ma 40 giorni per adeguarsi»

Il governo dichiara la Regione fuorilegge, l'assessore denuncia «incongruenze» nella legge e suggerisce (anzi) ai ministri di seguire la «via lombarda» per uscire dall'impasse. Il tema è quello dei vaccini obbligatori negli asili da settembre, pena l'esclusione e sanzioni. Ieri il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli ha ribadito su Repubblica che non ci saranno rinvii, «chi non vuole sottoporre i bambini fino a 6 anni alla profilassi deve essere consapevole che non potranno frequentare la scuola, quindi nessuna proroga» come quella dei 40 giorni annunciata giorni fa dall'assessore alla Salute Giulio Gallera alle famiglie lombarde. La Fedeli ha invitatole istituzioni a «far rispettare le legge». Ma Gallera nel pomeriggio ha chiarito che «la ministra si sbaglia, la Lombardia non è fuorilegge e va avanti per la propria strada, approveremo lunedì una delibera». Precisa che «nessun bambino non vaccinato potrà frequentare le nostre scuole e nessuna proroga è stata concessa per la presentazione dei documenti». Ma fa notare che «la legge introduce il percorso formale di recupero dell'adempimento, ovvero incontri approfonditi e personalizzati con specialisti dei centri vaccinali, per sciogliere dubbi e resistenze e compiere una valutazione approfondita delle condizioni sanitarie dei bambini. Mentre in regime ordinario, quindi a partire dal 2019, la normativa prevede che tutto questo avvenga prima dell'inizio della scuola, paradossalmente, nella Circolare attuativa diramata il 16 agosto dal ministero della Salute, a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico dei nido, questo momento viene cancellato», e alcuni riprendono addirittura oggi. La Regione quindi ha deciso di «ricontemplare questo percorso nella delibera che sarà approvata, dando la possibilità ai genitori inadempienti, in tempi anche più brevi di quelli previsti in regime ordinario, di mettersi in regola, altrimenti il bimbo non può frequentare». Il problema insiste «non è fermarsi alla mera forma ma ottenere il risultato nella sostanza, che è vaccinare i bambini. Vogliamo evitare che il 10 vigili o carabinieri debbano lasciare fuori bambini perchè il genitore non presenta la documentazione, magari per distrazione o impedimento o perché ha bisogno di più informazioni.

Consentire invece che comprendano l'importanza delle vaccinazioni, e si convincano significa raggiungere l'obiettivo della legge». D'accordo con il governatore Roberto Maroni, anzi, ha inviato ieri alla Fedeli e al ministro alla Salute Lorenzini una lettera «perchè applichino il modello in tutta Italia».

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