Suore nella sala da pranzo e il ladri «ripuliscono» il convento

Non c'è più rispetto neanche per le suore. Hanno dovuto scoprirlo amaramente le religiose del piccolo convento di via Quadronno, una filiale del grande convento delle suore di Maria Bambina che si affaccia su via Santa Sofia. In via Quadronno la succursale ospita trentacinque donne. Siete di clausura? «Niente affatto. La maggior parte di noi fa attività presso la clinica qui accanto», ovvero la Madonnina. Suore dunque abituate ad uscire nel mondo, e soprattutto a stare vicine ai malati. Ma anche abituate a considerare il loro piccolo convento un'oasi di serenità garantita, una specie di isola extraterritoriale dove le brutture della metropoli non possono entrare.
E invece le brutture sono entrate, sotto forma di uno o più ladri che all'ora di pranzo di ieri hanno varcato le porte del convento. Le poche suore che a quell'ora non erano in servizio in clinica erano nel refettorio. I ladri ne avevano studiato le abitudini e gli orari? Probabilmente sì. Oppure hanno soltanto avuto fortuna. Sta di fatto che sono riusciti a entrare nelle stanze deserte e hanno razzolato tutto. Soldi, in particolare. Il bilancio si fraà solo nelle prossime ore, e non sarà quello di un grande bottino. Ma a venire rubata insieme alla somma modesta è un bene assai maggiore, che è la tranquillità di sentirsi al sicuro.


«Non vogliamo dire nulla», rispondono ieri le suore di via Quadronno, a chi chiede di spiegare meglio la dinamica della incursione. Il secolo, il mondo reale con le sue asprezze ha fatto irruzione nella quiete di via Quadronno. Chi lo sa se lo sanno, i ladri, cosa hanno davvero rubato.

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