Cronaca locale

Tari, round al Comune. Rimborsi in sospeso per i proprietari di box

La commissione tributaria respinge il ricorso In ballo 50 milioni di tassa pagata in eccesso

Tari, round al Comune. Rimborsi in sospeso per i proprietari di box

Primo round al Comune. E si allontana (almeno per ora) il rimborso Tari per i 145mila proprietari di box che secondo una circolare del Ministero dell'Economia del 2017 per quattro anni (dal 2014) avrebbero pagato la tassa rifiuti in eccesso. Il caso della Tari «gonfiata» è esploso un anno fa, Milano era tra i Comuni coinvolti. Il Mef chiariva che la quota variabile «va applicata una sola volta in relazione ad un singolo immobile». Il rimborso ai titolari di box calcolato dalla giunta ammontava quindi a 12 milioni all'anno, 50 circa in totale. «I rimborsi non scatteranno in automatico» aveva precisato l'assessore al Bilancio Roberto Tasca. La Corte dei Conti ha assegnato ai giudici tributari il compito di stabilire se la parte variabile sia dovuta o meno, intanto il Regolamento Tari dal 2018 è stato aggiornato con le indicazioni della circolare, i 12 milioni sono stati spalmati tra tutti i contribuenti e c'è stato un effetto risparmio per i possessori di box. Ora, una prima sentenza della commissione tributaria locale emessa il 19 ottobre e depositata lunedì scorso respinge il ricorso presentato da un contribuente per avere il rimborso e segna un punto per il Comune. «Non è la vittoria di una battaglia nè della guerra - precisa Tasca che per il 27 ha convocato le associazioni dei consumatori -. Vediamo se la sentenza sarà impugnata e la Commissione tributaria regionale potrebbe ribaltare l'esito, Saremo pronti nel caso a rimborsare il dovuto, ma farsi domande non vuol dire vessare e trovano conferma per ora le nostre perplessità iniziali. La circolare non è una norma che ci impone di rimborsare in automatico i titolari di box». Nella sentenza si legge che «per gli anni in esame la quota variabile era dovuta anche per i box pertinenziali, come applicata dal Comune» che in base «alla propria autonomia regolamentare aveva approvato nel 2014 la delibera del Consiglio senza ricevere contestazioni dal Mef». E la circolare che ipotizza un calcolo diverso circa la quota variabile viene definita «ininfluente» rispetto al pregresso, «sia perchè tale circolare è comunque di data successiva agli anni in esame» e «sia soprattutto perchè non vincola nè i contribuenti nè i giudici e non è fonte di diritto». Tasca fa sapere che nelle scorse settimane era arrivata un'altra sentenza favorevole. Ora il Comune aspetterà l'eventuale impugnazione e sentenza di secondo grado, raccoglierà probabilmente più di un parere prim di decidere se la linea dei rimborsi vada o meno generalizzata.

L'assessore specifica il regolamento nel 2018 è stato modificato «perchè un indicazione dal Mef comunque è arrivata e abbiamo ritenuto di adeguarci».

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