Petardi, cori, fumogeni e bombe carta. Si respirava un clima da stadio ieri pomeriggio davanti a Palazzo Marino. «Maran licenziato», «Pisapia Maran, game over, il tempo è scaduto». «Ci vogliono servi, ci avranno ribelli», «PierUber Maran vai a casa» sono alcuni degli striscioni sventolati sotto una pioggia battente. È durato circa tre ore il presidio dei tassisti milanesi in piazza Scala per protestare contro la concorrenza sleale di Uber taxi, l'«app» che fornisce un servizio di «para taxi» e contro il «lassismo dell'amministrazione». Fitto l'elenco delle richieste delle circa cinquemila auto bianche, frammentate in diverse organizzazioni, che da un anno e mezzo cercano di recapitare a Palazzo Marino. «Abbiamo chiesto incontri su incontri al Comune senza risultato» attacca Cosimo Tartaglia del Comitato Tassisti Milanesi, che riunisce un migliaio di artigiani. «Le colonnine per le chiamate sono rotte, non funzionano le tessere magnetiche per rispondere e così noi perdiamo clienti - polemizza -. Per non parlare della concorrenza sleale di Uber contro cui basterebbe molto semplicemente far rispettare la legge (21 del 1992). Chiediamo le dimissioni di Maran che si è dimostrato incapace di gestire la situazione». Hanno già depositato fascicoli con foto e numeri di targa dei conducenti Uber e denunce presso la Procura i colleghi che si sono riuniti spontaneamente sotto il nome «I ragazzi del gazebo» e sono furibondi: «Maran parla di adeguamento tecnologico? Noi ci siamo adeguati, anche noi abbiamo le applicazioni per smartphone, un sistema di carte prepagate, il pos su tutte le auto. Perché il Comune non ripara le colonnine, aggiusta il pavè che ci distrugge le macchine, non crea le corsie preferenziali dove servono?» polemizza Angelo.
Così mentre fuori dal palazzo va in scena la rabbia dei tassisti, dentro i consiglieri comunali di maggioranza ironizzano. «Non tirerò bombe carta, come loro, ma sottovoce e convintamente lo ridico: il problema dei taxi non é Uber, anche se è giusto che Uber rispetti le regole. Il problema dei taxi è che hanno tariffe troppo alte e in sempre meno li utilizzano» commenta Luca Gibillini (Sel) su facebook. «Taxisti che manifestano davanti a Palazzo Marino lanciando bombe carta e accendendo fumogeni... Da oggi che nessuno si lamenti dei centri sociali» ironizza Mirko Mazzali (Sel). Ma c'è chi solidarizza. «I tassisti hanno la nostra solidarietà e soprattutto il nostro appoggio concreto - dichiara l'europarlamentare Carlo Fidanza da piazza Scala - Fratelli d'Italia ha presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere anche al governo di intervenire contro il proliferare di Uber».Verso le 17.30 la delegazione sindacale viene ricevuta da Giuliano Pisapia, il vicesindaco Lucia de Cesaris e dall'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran. «L'incontro è stato molto positivo e abbiamo condiviso la volontà di rafforzare e semplificare i controlli e le verifiche su possibili irregolarità nel servizio di auto a noleggio - ha commentato -. Abbiamo intenzione di lavorare insieme ai tassisti per trovare le soluzioni migliori per i cittadini.
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