La storia si ribella. Era quasi mezzogiorno, ieri, quando dalla torre del Carmine sono caduti tegole e frammenti di muro. Nessun ferito, ma il castello è ferito, visto che perde pezzi, forse troppo colpito dalle continue piogge di questi giorni. La tragedia è stata sfiorata. Poco prima della caduta in quell'area stavano giocando dei bambini.
«Solo per una fortuita coincidenza nessuno è stato colpito - ha specificato l'ex sindaco Gabriele Albertini, capolista della lista civica Parisi - ma questa è l'ennesima dimostrazione del disinteresse di questa Giunta, finalmente uscente, nei confronti di Milano».
La zona è stata messa in sicurezza dal nucleo intervento rapido del Comune, che è proprietario del monumento. Sono stati chiusi entrambi i prati sotto le torri della facciata principale. La torre verrà recintata. Il fatto che nessuno e niente sia stato colpito dalla caduta, visto che i laterizi sono precipitati nel fossato esterno, non toglie nulla allo stato di «emergenza degrado» che mina molta parte degli edifici milanesi, compreso il più rappresentativo, ovvero il castello, che guarda direttamente in faccia l'altro monumento sempre sotto continua sorveglianza, il Duomo.
Mentre la Veneranda Fabbrica procede indefessa nel richiamo alla cittadinanza per il restauro delle guglie della Cattedrale, il Comune opera in silenzio ma con risultati alquanto diversi. L'amministrazione aveva già previsto la messa in sicurezza di alcune aeree del maniero, proprio in questi giorni si provvederà a intervenire sulle staccionate del cortile delle Armi. Evidentemente non basta a dare un abito decoroso a «Cenerentola», come vengono chiamati i beni culturali in Italia, a cui si riservano fondi insufficienti per il necessario decoro, visto che attirano turismo e ci danno ricchezza. La torre del Carmine è stata realizzata alla fine dell'Ottocento in base al progetto originario dell'architetto Luca Beltrami.
Negli ultimi anni sono stati risistemati i cortili interni e la torre del Filarete, parti a cui è stata data priorità proprio per ragioni di incolumità dei visitatori, ha specificato il Comune, dopo il cedimento di ieri. Interventi sono previsti anche sulla torre Santo Spirito. C'era stata molta indignazione quando tre anni fa a cadere a pezzi era stata un'altra bellezza della città, la Galleria Vittorio Emanuele II. Ma si è provveduto a metterla in ordine perché, essendo il tempio dello shopping, le borghesi «signore» dello shopping non potevano sopportare che i loro negozi sfigurassero durante l'attesa vetrina di Expo. I negozi sono importanti per far danè. I monumenti, no.
Sul Castello si è pigiato meno l'acceleratore, nonostante Expo,
forse non essendo una vetrina, e oggi si confonde spesso l'arte con la vetrina. Ora la Galleria mostra il suo lifting ben riuscito. Ci auguriamo che nei prossimi mesi ci sia più attenzione anche per il maniero nobile.EG
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