Trovato l’accordo tra il Comune e il Comitato contro la chiusura della piazza: fino al 3 settembre Palazzo Marino organizzerà eventi in San Lorenzo Colonne: i bonghi tacciono, si gioca a scacchi Ogni sera partite di dama, Trivial e Risiko dalle 20 alle

L’assessore al Tempo libero: «L’obiettivo è attrarre sempre più giovani da tutta Europa»

È finita (almeno per ora) a «tarallucci e vino» la querelle sulle Colonne di San Lorenzo che, il mese scorso, aveva spinto l’amministrazione comunale a «blindare» la piazza con le transenne e a imporre dei divieti (tra gli altri, quello di vendere bevande in bottiglie o bicchieri di vetro dopo le 21) per venire incontro alle richieste dei residenti. Obiettivo: mettere la parola fine agli atti di vandalismo e alla baraonda che, ogni sera, trasformavano la piazza in una specie di Torre di Babele popolata da graffitari, punkabbestia e venditori abusivi. L’ordinanza aveva provocato la sollevazione dei giovani del comitato «Colonne libere»: «Non si può chiudere l'unico luogo di aggregazione dove si ritrovano i milanesi di ogni ordine e grado» tuonavano a giugno. Ieri, invece, il loro portavoce, il ventitreenne Simone Tortini, su quella stessa piazza ha ringraziato più volte il Sindaco e tutta l’amministrazione. Ordinanza ritirata? Al contrario, come annunciato dalla Moratti, prorogata fino al 15 settembre. Ma i «ribelli» chiedevano il dialogo e l’hanno avuto. Da qui, la decisione di sotterrare l’ascia, e di collaborare con il Comune, i residenti e i commercianti per trasformare la piazza in un centro d’aggregazione che sia davvero per tutti: «È un’esperienza che vorremmo ripetere in altre zone della città, come i Navigli o il Sempione - ha detto la Moratti-. Siamo partiti da una situazione di criticità, ma abbiamo fatto un percorso insieme ai giovani che, dopo aver contrastato l’ordinanza, hanno deciso di rispettarla, guadagnandosi la nostra fiducia». Un comportamento, ha sottolineato il sindaco, che è stato premiato per due volte con un arretramento delle transenne. Quello tra Palazzo Marino e i giovani, però, non è semplicemente un «patto di non aggressione»: «Su loro proposta abbiamo pensato a delle iniziative per far vivere la piazza - ha continuato la Moratti - e con i giovani dello Ied (Istituto europeo di design) abbiamo realizzato una campagna informativa e di sensibilizzazione sulle regole da rispettare per una convivenza civile». «Si tratta di un work in progress, il dialogo ovviamente continua» ha sottolineato l’assessore allo Sport e Tempo Libero Giovanni Terzi, presentando le iniziative. Da questa sera e fino al due settembre, la piazza ospiterà, dalle 20 alle 22, giochi tradizionali, come la dama e gli scacchi, e giochi di società, come il Trivial pursuit o il Risiko, a cura dell’Associazione Italia Kiin Onlus. Tutti i lunedì, dal 30 luglio al 3 settembre, la scena sarà invece occupata dagli attori dell’Associazione culturale Teatribu, che improvviseranno spettacoli comici.
L’assessore, inoltre, sta già pensando di mettere in programma, per il prossimo anno, una rassegna di cinema muto con proiezioni sul muro della Basilica. Nei locali della zona, inoltre, verranno distribuite le spille e le cartoline della campagna curata dallo Ied, «Please don’t» per rinfrescare la memoria sull’ordinanza ma anche sulla normale buona educazione. Unica nota stonata nel coro di approvazione generale, quella del «Comitato la Cittadella» di via Vetere che ha chiesto al sindaco di non dimenticare che lì la situazione non è affatto migliorata. Il vero neo, però, resta la questione graffiti: «È un peccato che solo la metà dei residenti abbia accolto l’offerta di far ripulire, a spese del Comune, le scritte sui condomini - ha detto una Moratti piuttosto delusa - perché è sintomo di mancanza di senso civico».

Per una volta la polemica non riguarda i giovani che, ieri, non si sono lasciati scappare una critica neppure quando qualche maligno ha insinuato che forse la dama è più adatta a dei nonnini che al popolo della notte: «Se verranno in piazza con noi - ha detto l’ex «dissidente» Simone - ne saremo felici».

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