Come aggirare l'ostacolo. Sulla mozione antifascista presentata giovedì scorso dalla maggioranza in consiglio comunale - la richiesta al sindaco di vietare contributi, patrocini e spazi pubblici a chi non prende le distanze da posizioni razziste e di ultradestra - si è scatenata una bagarre. La seduta è stata prima sospesa e poi chiusa dopo gli insulti e le minacce di un partigiano seduto tra il pubblico al capogruppo della Lega Alessandro Morelli e il braccio di ferro su una ventina di emendamenti presentati dal centrodestra, tra cui la richiesta di estendere i divieti a movimenti no global, antisemiti, anarchici. Oggi i capigruppo si riuniranno per calendarizzare i lavori prima della pausa natalizia. Il Pd, la lista Insieme x Milano che è prima firmataria con David Gentili della mozione, la lista Sala e Basilio Rizzo (Milano in Comune) che ha aderito dai banchi dell'opposizione vogliono forzare la mano e riportare il testo in consiglio giovedì. Con un'escamotage. Rizzo che è stato presidente d'aula nell'ultimo mandato e conosce bene tutte le regole dell'ostruzionismo, e le armi per aggirarlo, ha suggerito ai colleghi di ritirare la mozione e presentare gli stessi contenuti con un ordine del giorno. Non emendabile. Il capogruppo Pd Filippo Barberis conferma l'ipotesi: «Ha già ottenuto il parere positivo della giunta, non possiamo tenere l'aula bloccata con emendamenti e subemendamenti per una mozione». Per Morelli sarebbe «una chiara sconfitta politica per la sinistra, la dimostrazione della debolezza di questa iniziativa». E sottolinea come le proposte di correzione del centrodestra, ad esempio l'estensione del regolamento ai movimenti autonomi, «siano divisive, Pd e compagni vogliono tutelare certe posizioni estremiste». E Manfredi Palmeri (Energie per l'Italia) ha presentato un subemendamento «a difesa di Israele e degli ebrei». Ieri il tema ha tenuto ancora banco in aula. Il centrodestra ha presentato un odg per chiedere all'aula di « condannare le gravi dichiarazioni» del consigliere di Insieme Paolo Limonta durante la seduta di giovedì (al G8 di genova «i black bloc sono stati infiltrati dai Carabinieri»).
Limonta ha ribadito: «Se devo essere sospeso per aver detto che al G8 tutte le forze dell'ordine sia italiane che straniere avevano infiltrati nel corteo, lo ripeto e voglio essere sospeso». Il capogruppo di Fi Gianluca Comazzi attacca: «Faccia nomi e cognomi o non getti fango in maniera generica sulle forze dell'ordine».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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