Tutto il maestro in 35 mm per un mese alla Cineteca

A 25 anni dalla scomparsa, parte all'Oberdan una retrospettiva con le pellicole originali

Quando arrivò a Roma, il giovanissimo Federico Fellini si iscrisse a giurisprudenza. Di esami non ne sostenne nemmeno uno, ma lui sapeva benissimo che diventare avvocato non era la sua strada e l'università era forse un pretesto. L'aspirazione era di fare il giornalista e la redazione che si trovò a frequentare era lontanissima dalla professione paludata delle cinque famigerate w. Il Marc'Aurelio aveva un carattere satirico e l'impronta rimase impressa su quel giovane riminese che a 19 anni si affacciava al mondo del lavoro. Era il 1939, un anno non facile per i destini del mondo, che tremavano con l'approssimarsi della guerra. Ma tant'era. Quella redazione era una miniera di esempi e intelligenze per un ragazzo di bottega come Ettore Scola e un disegnatore come Fellini. Cesare Zavattini e Furio Scarpelli. Agenore Incrocci e Steno. Giovanni Mosca e Mario Bava. Ed erano solo alcuni fra i tanti che tennero a battesimo il genio creativo di quel ragazzone che si era perfettamente immerso nel ruolo e nella capitale.

Quando approdò all'Eiar, progenitrice della Rai, la sua vita cambiò. Perché tra i novanta copioni che firmò per farsi un nome, c'era anche Cico e Pallina che forse poco dirà a molti ma tanto disse a lui. Pallina era infatti una ragazza aggraziata che si chiamava Giulietta Masina. In un attimo quall'attrice di rivista diventa la compagna inseparabile e dopo un annetto lei lo presenta in famiglia. Arriva il '43 e Federico invece di rispondere alla leva, risponde al prete e sposa Giulietta. È l'avvio di un sodalizio che sarà interrotto soltanto dalla morte della donna, avvenuta nel '94. Quattro anni dopo se ne sarebbe andato anche lui e a ottobre ricorre un quarto di secolo dall'anniversario. La ricorrenza ha offerto alla Cineteca il destro per avviare un ciclo di film del grande maestro del cinema italiano, ripercorrendone le tappe fin dagli esordi per arrivare alle ultime opere della sua ricca produzione. Si attraversano così le varie epoche con l'opportunità di capire come quel giovane Federico sia diventato Fellini. Dagli anni in cui era un semplice aiuto di Alberto Lattuada fino alla consacrazione attraverso i numerosi Oscar conquistati e le acclamazioni a Cannes passando perfino per quei titoli meno conosciuti, essendo episodi di film collettanei nei quali l'individualità artistica finisce per affogare. La rassegna parte oggi per concludersi domenica 23 settembre (calendario completo delle proiezioni al link https://www.cinetecamilano.

it/rassegna/federico-fellini-in-35mm). Non è tutto. La chicca sta nei materiali. I film saranno proietti sull'originale in celluloide 35 mm con il fascino di ieri, impreziosito anche da qualche imperfezione dovuta al tempo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica