La segnaletica imbrattata, le luci danneggiate. Nella notte qualcuno ha vandalizzato il «Giardino dei giusti» al Monte Stella. Il presidente del Municipio 8, Simone Zambelli lo ha denunciato pubblicamente, e intende farlo anche formalmente con un esposto contro ignoti: «Ho portato una cara amica a vedere il Giardino di Giusti - ha raccontato - La bellezza è stata rovinata da qualcuno, che nella notte, ha scritto "fuori le ruspe dal parco" sulla segnaletica verticale ma ancor più grave è che la stessa mano ha deturpato le luci dell'Auditorium del Giardino dei Giusti appena inaugurato dalla nostra amata Senatrice Liliana Segre».
In effetti, il Giardino era stato inaugurato circa un mese fa, alla presenza della senatrice a vita, oltre che del presidente di Gariwo, Gabriele Nissim che ha lavorato a questo progetto, con l'obiettivo di fare del Giardino «un luogo di incontro tra le religioni e tra le diverse comunità etniche e sociali», «un tempio civico al servizio della città». Ovviamente dopo le minacce rivolte alla senatrice Segre e la decisione di assegnarle una scorta, anche questo gesto assume dei connotati inquietanti. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, parla di antisemitismo: «È la negazione delle basi della nostra democrazia - dice - Ogni violenza, minaccia o atto vandalico contro persone e luoghi che rappresentano la diversità culturale e religiosa nel nostro Paese è un attacco alla Repubblica italiana e non può essere sottovalutato. Mai abbassare la guardia contro l'odio è l'intolleranza». Da sinistra si tende dunque a dare una lettura che ha a che fare col «clima» del Paese. «Non è una provocazione qualunque - commenta la segretaria metropolitana del Pd Silvia Roggiani - Perché non è qualunque il luogo né la tempistica con cui si è manifestata. La mano che ha imbrattato con vernice rossa un luogo simbolo di memoria e pace della nostra città, in un momento così delicato per il crescente clima di odio che si sta registrando - con le odiose minacce alla senatrice Segre - probabilmente non ha agito in maniera così casuale».
Il presidente Nissim non si fa intimidire: «Non è un caso - dice - che questa provocazione sia avvenuta il giorno dopo la decisione del prefetto di affidare una scorta alla senatrice. Mi auguro che quanto prima possa essere dato al Giardino un servizio di sorveglianza da parte degli organi di sicurezza. Il Giardino - continua Nissim - è un luogo di pace e di dialogo, e per questo chi semina odio vuole ostacolarlo. A questa intimidazione Gariwo risponderà con il suo lavoro di educazione alla responsabilità nelle scuole e nelle città e con il grande convegno internazionale di Gariwo Network il 27 novembre».
L'assessore comunale Pierfrancesco Maran (Pd) fa questo ragionamento: «Il fascismo è nostro nemico, ci combatte e noi lo combattiamo.
Chi deturpa il Giardino inaugurato poche settimane fa dalla Senatrice Segre per supposti motivi ambientali dimostra di avere una scala di valori così sballata da non comprendere che qualunque legittimo diritto di critica si ferma prima di deturpare un luogo così importante per la coscienza civile della nostra comunità».E anche il leader leghista Matteo Salvini parla dei vandali del Giardino milanese: «Educarli e rieducarli - dice l'ex ministro dell'Interno - Farebbero bene a fare volontariato quelli che vanno in giro ad imbrattare».
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