Cronaca locale

Vendetta della "pandilla" accoltellato per lo sgarro

Arrestati quattro latinoamericani per tentato omicidio. Due appartengono alla "Ms13"

Vendetta della "pandilla" accoltellato per lo sgarro

L'aggressione è stata cruenta, la vittima ne è uscita viva per miracolo. Le due pandillas si sono affrontate davanti alla discoteca «El Besito» di via Toffetti, zona Corvetto. A rimanere a terra agonizzante è stato un minorenne, che aveva lanciato uno sguardo di troppo alla ragazza di uno dei rivali. La polizia ha arrestato quattro latinoamericani per tentato omicidio e rissa aggravata.

Due degli arrestati sono affiliati alla Ms13, la gang nata in El Salvador con succursali a Milano. Gli altri due, più giovani, sono fiancheggiatori o aspiranti membri. Il pestaggio culminato in un accoltellamento risale al 3 giugno scorso. Gli aggressori e la vittima, che allora aveva 17 anni, facevano parte di due gruppi di latinos. Avevano tutti partecipato a uno «schiuma party» nel locale. Durante la serata, secondo le testimonianze raccolte nell'indagine della Squadra mobile, il 17enne avrebbe rivolto apprezzamenti a una ragazza della banda avversaria. All'uscita dalla discoteca intorno alle 5, sulla strada verso la metropolitana di Porto di Mare, è scattata la rissa tra le due gang. Il ragazzo di 17 anni, un salvadoregno, è stato spinto a terra, rimasto solo contro i quattro aggressori. In tre lo hanno colpito con calci e pugni, anche al volto. L'altro alla schiena e al torace con un punteruolo, almeno quattro volte. Uno dei fendenti ha causato una ferita profonda e ha raggiunto il polmone destro, perforandolo e provocando un versamento. «Il ferito ha rischiato senza dubbio di morire - spiega il capo della Mobile Lorenzo Bucossi -. In ospedale hanno dovuto drenargli mezzo litro di sangue dai polmoni. Ora si è ripreso, ma i medici non possono ancora dire che tipo di ripercussioni avrà». La punizione per lo sgarro, un modo per mettere in chiaro chi comanda.

Gli arrestati, destinatari di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere su richiesta del pm Maria Letizia Mocciaro, sono un 25enne dell'Honduras e tre salvadoregni di 20, 26 e 38 anni. Il 26enne è l'unico con un precedente, per ricettazione, ed è l'unico ad essere accusato di tentato omicidio. Sarebbe stato lui a sferrare i colpi con l'arma da taglio. Gli altri tre rispondono di rissa aggravata dall'uso di armi. Una telecamera del Comune all'angolo tra via Toffetti e via Gaggia ha ripreso perfettamente il momento dell'aggressione. I due affiliati alla Ms13 sono il 26enne accusato dell'accoltellamento, che ha il numero 13 tatuato sulle clavicole, e l'amico 38enne. Sono stati catturati dalla polizia a Varese. Il primo era a casa di un'amica, in possesso di un coltello che però non sarebbe l'arma usata nell'aggressione di giugno.

Gli altri due sudamericani sono stati arrestati a Busto Arsizio.

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