Litiga con il fidanzato e lo pianta in asso, però nel cuore della notte nei pressi di parco Ravizza, e si incammina a piedi verso casa. Qui incontra un sudmaericano che tenta di violentarla. E ci sarebbe sicuramente riuscito se non fossero intervenuti alcuni operatori dell'Amsa alla cui vista, il bruto e se l'è data a gambe.
Protagonista una ventenne che l'latra sera si era recata in un locale nei pressi della Bocconi insieme al fidanzato. Poi qualche dissapore, un battibecco, il litigio vero e proprio e la volittiva ragazza indispettita se ne va da sola incamminandosi lungo via Vittadini, starda che costeggia parco Ravizza. Rischiando non poco perché erano le 3 di notte. E difatti giunta all'incrocio con viale Toscana il più classico dei brutti incontri, un uomo visibilmente ubriaco che l'avvicina con il classico dei «Signorina permette che l'accompagni?». Più tardi lo descriverà sui 35/40 anni, tarchiato, carnagione olivastra, probabilmente sudamericano dall'accento.
La giovane ovviamente rifiuta e tira dritto, ma lo straniero non demorde, con due salti le è addosso e inizia ad allungare le mani dappertutto. La ragazza si divincola, lo allontana con una spinta e gli grida di smetterla altrimenti avrebbe chiamato la polizia. Minaccia che non tocca il sudamericano che riparete alla carica. Spaventatissima la vittima si mette a correre, risale via Vittadini, imbocca via Soave e a due passi intravede la salvezza, alcuni operatori dell'Amsa, presso i quali si rifugia piangendo. I netturbini le si fanno attorro per proteggeral, raccolgono il suo racconto e chiamano il 113.
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