Viabilità e saccheggi: i «ghisa» in aiuto a Genova

Sono partiti per Genova stamattina all'alba. Uomini e donne, diciannove vigili semplici e un ufficiale della polizia locale di Milano. Resteranno per una settimana nella città dilaniata dal dolore dopo l'improvviso crollo del viadotto Morandi di martedì scorso, una tragedia nella quale sono morte ben 43 persone. I «milanesi» dovranno svolgere un lavoro di aiuto e coordinamento per dare man forte ai colleghi liguri. Verranno impiegati infatti in servizi di viabilità e blocchi stradali, «ma anche in funzione antisaccheggio - precisa un graduato -. Anche se molte persone stanno già facendo ritorno nelle abitazioni da cui erano state allontanate, gli alloggi non verranno riconsegnati tutti insieme».

Sì: la polizia locale genovese avrà un compito molto più arduo e, dal punto di vista emozionale, non invidiabile. Sono loro infatti che dovranno aiutare i vigili del fuoco e tutte le altre forze specializzate messe in campo dal ministero delle Infrastrutture, dalla Procura di Genova e dalla Regione Liguria nel recupero dei resti del viadotto. Che, sotto sequestro, saranno trasportati in un deposito e numerati per successive verifiche.

Per stabilire, tra l'altro, se lo studio del Politecnico di Milano, basato su analisi effettuate a ottobre e che aveva evidenziato le condizioni anomale del ponte, doveva bastare a chi lo aveva commissionato (Autostrade) a chiuderlo subito al traffico.

PaFu

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