Violentate minorenni sul tram, nei guai 15enni stranieri

Egiziani e marocchini: due in manette, due indagati e uno in fuga. Studentesse milanesi le vittime

Violentate minorenni sul tram, nei guai 15enni stranieri

Li hanno arrestati ieri mattina all'alba in un noto centro di accoglienza per minori di viale Fulvio Testi, dove finisce gran parte dei ragazzini cosiddetti «non accompagnati», quindi senza ne genitori ne parenti, in carico al Comune di Milano dopo l'arrivo e il fotosegnalamento nel sud Italia. Ed è lì che ieri mattina all'alba i carabinieri della compagnia Monforte-Vittoria e della stazione Milano Vigentino, grazie al mandato spiccato dal Tribunale dei minori, sono andati a prenderli per arrestarli con l'accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata per essere stata commessa a danno di altre due minorenni, due studentesse 15enni. Parliamo di un 15enne e di un 14enne, entrambi egiziani. Denunciati a piede libero per il medesimo reato (la loro responsabilità nel fatto, una volta ricostruito insieme alle vittime, risulta inferiore rispetto a quella dei due complici finiti in manette) e portati in una comunità per indagati anche un altro 14enne, sempre egiziano e un albanese di 17 anni, anche loro ospiti della comunità in questione, mentre un altro minorenne (di cui gli investigatori dell'Arma sostengono di non sapere nulla) sarebbe riuscito a fuggire. Questi ragazzini nordafricani sarebbero i responsabili dell'assalto a sfondo sessuale alle due coetanee incontrate casualmente la mattina del 29 marzo a bordo di un tram della linea 24, dopo che le giovani erano uscite da scuola.

Raccontano i carabinieri che sul tram i cinque ragazzini stranieri hanno avvicinato le due studentesse corteggiandole velatamente e facendo loro delle foto con il cellulare davanti agli altri passeggeri e al conducente che, pur notando il fastidio esternato dalle ragazze davanti a quelle attenzioni decisamente eccessive (come testimonieranno in seguito) non hanno però mosso un dito per intimare ai giovani di darsi una calmata. Il peggio però doveva ancora arrivare. Una volta scese al capolinea del 24, all'angolo tra via Ripamonti e via Selvanesco, le ragazze hanno raggiunto la banchina di un pullman che doveva portarle in una vicina località dell'hinterland. Ed è stato proprio lì, al capolinea, che è avvenuta la violenza: il branco ha circondato le studentesse e, dopo averle bloccate contro la loro volontà, le ha toccate più volte nelle parti intime, baciandone anche una sulla bocca, ma anche insistendo a più riprese per fare delle foto con loro. I cinque ragazzini sono poi fuggiti, mentre la studentesse, in preda all'angoscia e alla vergogna, hanno raggiunto le loro abitazioni e, una volta raccontato tra le lacrime quello che era accaduto, si sono recate con mamma e papà alla stazione Milano Vigentino per sporgere denuncia. «Le nostre colleghe hanno stabilito con loro un rapporto di empatia profondo in modo da poterle far aprire e parlare di un argomento difficile da trattare» spiega il tenente Luca Merella che al momento comanda la compagnia Monforte Vittoria.

Da lì sono partite le indagini dei carabinieri. «Tenute rigorosamente segrete vista l'età sia delle vittime che degli autori del reato» spiegano gli investigatori. Che, in questi mesi hanno raccolto prove di ogni genere.

Sia grazie alle telecamere sui mezzi pubblici che a quelle sparse in città, ma anche alle testimonianze di coloro (tra cui l'autista) che sul tram avevano notato l'insistenza di quel gruppo di stranieri nei confronti delle studentesse.

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