«Votare anche lunedì? No, i milanesi al mare tornino a casa prima»

Sala boccia la proposta Alfano contro l'astensionismo Piano antiterrorismo: «A Milano cento soldati in più»

(...) ha lanciato un ultimo appello al premier Renzi. Anche il grillino Gianluca Corrado condivide: «Una scelta di questo tipo consentirebbe certamente una maggior affluenza, e quindi maggior democrazia sostanziale». Parisi dice di averlo chiesto «già nella precedente visita del ministro Alfano, l'ho detto anche al presidente del consiglio Renzi e credo che sia giusto, quello è un weekend di ponte, almeno diamo la possibilità ai milanesi di votare». Ma è Sala ieri al Superstudio con Stefano Boeri a sostenere che «non è una buona idea. Dobbiamo lavorare per ridurre un po' i costi e penso che chi vuole votare, posto che si voterà fino a tardi, può tornare prima, non mi sembra un grosso problema». Gli fa sponda il segretario Pd Pietro Bussolati: «Che ad un evento elettorale il ministro, con i comizi già convocati e i manifesti esposti si metta a disquisire sulla data più opportuna per votare mi sembra improprio, ne discuta nel consiglio dei ministri».

Scontro tra Alfano e Sala anche sul fronte sicurezza. Il ministro ieri in viale Piave per il lancio del piano sicurezza della lista «Milano Popolare» guidata da Maurizio Lupi, ha annunciato che da una settimana ci sono 100 militari in più in città, 40 in stazione Centrale, 30 a Linate e 30 in metropolitana: una parte dei 750 che il governo ha dislocato in tutta Italia nel piano anti-terrorismo. «Con Parisi sindaco, Milano sarà la città più sicura d'Italia» ha sostenuto, poco prima di incontrare in via Washington il candidato (anche) in veste di ministro, visto che dopo Pisapia e prefetto ha voluto chiedere anche a lui un tavolo con gli altri candidati per condividere un piano di accoglienza profughi evitando che il vuoto di potere scateni un'emergenza. Proposta accolta. Gli ha chiesto anche d trasformare la centrale di sicurezza allestita in via Drago per Expo diventi un centro interforze super-tecnologico e di usare Milano come città sperimentale per nuove strategia di sicurezza anche per la microcriminalità («che micro non è per chi la subisce»).

L'emergenza profughi. Accanto a lui il consigliere comunale Carmine Abagnale, ex poliziotto e in lista con Lupi, ha spiegato che per prevenire i crimini «ogni Municipio dovrà essere dotato di una task force di forze tra Comune, polizia e volontari, questi ultimi riferiranno direttamente al comandante di zona e libereranno almeno 500 vigili da controlli come l'attraversamento delle strisce pedonali davanti alle scuole». A Milano afferma Alfano «sperimenteremo politiche di sicurezza che ci faranno essere primi in Europa. Con la giunta Pisapia, punzecchia Abagnale, «i ghisa sono stati usati per fare cassa e non per contrastare o prevenire la criminalità». I vigili «devono tornare a presidiare i quartieri, dobbiamo evitare il rischio che si trasformino nelle banlieu parigine» conferma Lupi.

E Alfano puntualizza a Sala che si intesta la gestione della sicurezza sul sito che a Expo «è andato tutto molto bene grazie alle forze di polizia e non all'amministratore delegato». Quella di Alfano «è una provocazione, prima non diceva così» ribatte Sala. E per dare sicurezza ai cittadini sostiene «non serve solo militarizzare». Modello Pisapia.

Chiara Campo

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