Il ministro Carfagna: «Non riapro dibattito sulla procreazione, effetto boomerang»

«Non sono d’accordo a riaprire il dibattito sulla legge 40, sarebbe un boomerang e sono altre le priorità di questo paese». É stata categorica ieri il ministro alle Pari Opportunità Mara Carfagna, che ha partecipato all’Università Bocconi accanto al sindaco Letizia Moratti alla presentazione dello studio «SorElle d’Italia 2011», La rivista Elle ha raccolto durante gli Stati generali l’anno scorso quindici richieste delle donne, e tra le prime quattro proposte del capitolo «Per un maggior sostegno alla maternità e alla paternità» c’è quella di cambiare la legge italiana sulla procreazione assistita, considerata «la più restrittiva d’Europa» e ammettendo anche «il ricorso alla fecondazione eterologa». Il sondaggio realizzato dall’istituto Piepoli dice che ogni anno oltre 2.700 italiani sono costretti ad andare all’estero per tentare di avere un figlio «con un aggravio economico notevole e con rischi per la salute della donna nei paesi dove i controlli sanitari sono meno severi». Sul fronte della maternità riferisce la direttrice di Elle Italia Danda Santini «le richieste più sentite dalle donne sono state la facilitazione dell’iter per le adozioni internazionali» e appunto «la revisione della legge sulla fecondazione assistita: ormai ogni donna ha almeno un’amica o una conoscente che è stata all’estero per tentare di avere un figlio». Ma il ministro Carfagna ha escluso che il governo e la maggioranza di centrodestra possa mettere mano a una riforma della legge sulla procreazione assistita: «Non è ora il momento di discutere» su questo tema, perchè «creerebbe un effetto boomerang». Carfagna ha definito il tema «delicatissimo», «nitroglicerina allo stato puro». «Fino all’approvazione della legge 40 su questo tema c’era il far west legislativo - ha aggiunto - poi sono stati posti alcuni paletti legislativi, più o meno condivisibili».
Il progetto «SorElle d’Italia» ha scelto inoltre 100 donne di talento nel campo della moda, del design, della comunicazione d’impresa per contribuire a elaborare idee e proposte che possano migliorare la vita delle altre donne.

«Sono storie eccezionali di impegno e di capacità, ha sottolineato il sindaco Moratti ricordando che Milano «è la prima città italiana per tasso di occupazione femminile e ha già raggiunto gli Obiettivi di Lisbona. Delle 279.142 imprese presenti sul territori, 57.076, il 20%, sono rosa».

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