Segnali specifici non ce ne sono, ma il rischio è che «ambienti estremisti vicini alleversione terroristica» possano utilizzare la visita del presidente Bush a Roma per azioni dimostrative nei confronti di sedi e personalità americane in Italia. Così come è probabile che durante il G8 in programma in Germania arrivi dalle «delegazioni» di no global italiane un invito ai manifestanti a venire nella capitale per partecipare al corteo.
Il Dipartimento della pubblica sicurezza alza lattenzione in vista dellavvicinarsi della settimana che investigatori e intelligence ritengono «calda»: quella che partirà domani con la festa della Repubblica, passerà per il G8 in programma a Heilingendamm dal 6 all8 e si concluderà sabato 9, quando il presidente americano lascerà la capitale. Tre appuntamenti considerati a rischio e sui quali lattenzione è massima. In particolare, il Dipartimento ha inviato in questi giorni una serie di circolari ai questori con lobiettivo di «disporre misure di prevenzione e protezione», alimentare il «flusso informativo» ed impiegare il «massimo impegno» nei servizi di prevenzione, controllo e vigilanza del territorio.
«Non si può escludere che possa essere presa a pretesto la visita del presidente Bush a Roma» per organizzare «atti di intemperanza contro obiettivi sensibili» americani come ambasciate, consolati, sedi culturali e basi militari, scrive il Dipartimento, sottolineando che non può essere esclusa anche la possibilità che siano organizzate dai «no war» occupazioni di caserme dismesse o manifestazioni davanti a fabbriche di armi.
Lobiettivo dei no global, afferma la circolare citando il Sisde, è quello di realizzare un «vasto fronte di contestazione contro limperialismo statunitense e ribadire il dissenso contro lampliamento della base Usa di Vicenza». Ma non solo. Nel documento si afferma che il G8 in Germania sarà loccasione per propagandare il corteo di Roma e per questo si invita a «predisporre misure di controllo alle frontiere», soprattutto nei confronti di «elementi stranieri» che destano sospetti. I no global italiani che si recheranno a Heilingendamm, sostiene la circolare, porteranno con loro striscioni che invitano a partecipare alla manifestazione in programma il 9 giugno: «No Bush, tutti a Roma».
Dal nostro paese, secondo quanto si apprende in ambienti vicini ai no global, si muoveranno «nutrite delegazioni» appartenenti allarea anarchica e ai centri sociali più duri del nord, ma non vi sarà una «consistente partecipazione» alle manifestazioni tedesche perché si punta alla buona riuscita del corteo di Roma.
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