
Cavolo, sta per uscire iOS 26, sì, 26, non doveva essere iOS 19? E invece siamo a 26, come se il marketing Apple avesse deciso di farla semplice, ogni anno un numero in più, che piaccia o no, invece di botto 26. Che già mi immagino riunioni segrete a Cupertino, dove uno ha detto “26!” e tutti, Tim Cook in primis, lo hanno fissato e ha detto “Geniale!”.
iOS 26, vado al sodo: Apple Intelligence, traduzioni live, generazione di immagini, riassunti automatici, sintesi vocale, personalizzazione dei contenuti, e naturalmente Siri, Siri che, sì, se le chiedi che tempo fa domani te lo dice ancora correttamente, ma basta chiedere qualcosa di più specifico, e torna la solita Siri, quella che ti risponde “ecco cosa ho trovato sul web”, come sempre, come se non fosse mai passata un’epoca intera di evoluzioni AI. Che è il punto debole della Apple, però non così debole come dicono: arriveranno presto alla soluzione di aprire a altre AI, Gemini, OpenAI, Anthropic, qualsiasi essa sia, non è un grandissimo problema. Oltretutto possiamo usare già qualsiasi AI scaricandola come su qualsiasi smarthphone: non è completamente integrata col sistema? Quale lo è?
Il futuro (prossimo) sarà proprio quello, integrare una intelligenza artificiale potente dentro l’iPhone, direttamente, senza passaggi intermedi, senza dover scaricare applicazioni esterne, sebbene intanto la situazione sia quella che è. E qui va detto anche un’altra cosa che in pochi stanno dicendo: sono tutti in hype per l’intelligenza artificiale, urlano che la nuova grafica liquida è bella ma illeggibile, per esempio. Ma non hanno visto niente, perché quello che è stato mostrato è pochissimo, e lo è stato solo in parte, in beta, in demo, in keynote, non su un iPhone reale, né su una beta pubblica: stiamo parlando comunque di una beta per sviluppatori, non di un iOS pronto per il pubblico, quindi esattamente cosa starebbero criticando?
E infatti le critiche sono partite lo stesso, dimostrando solo quanto siano i detrattori di Apple (se odiate Apple così tanto, perché non restate con i vostri Huawei?). Per cui: Siri è ancora indietro, l’intelligenza artificiale vera è tutta da costruire, i nuovi assistenti saranno meglio, e non basta, perché in questi giorni il web si è riempito anche di un’altra ondata di lamentele, “è brutto”, “le icone non si vedono”, “non si capisce più niente”...
Io ripeto: stiamo parlando di una beta per sviluppatori, un sistema non definitivo, con un’interfaccia ancora in lavorazione, con logiche visive che verranno rifinite nei prossimi mesi, invece già tutti a urlare al disastro estetico, come se Apple fosse lì a confezionare la versione di vetrina definitiva in giugno per chi ci scrive sopra due tweet. C’è anche chi dice: “Apple finirà come Nokia”, perché è nelle sue fantasie erotiche. Non ti piace l’Iphone? Non comprartelo, a sentire questi sembra sia obbligatorio.
iOS26 non è da buttare, anzi, stiamo parlando di Apple, casomai sono da buttare i detrattori, i quali ormai criticano ogni cosa anche prima di vederla finita, e non tutto è criticabile, perché una funzione che funziona davvero c’è, le traduzioni live sono una delle cose più intelligenti viste finora in questo aggiornamento, parli al telefono con chiunque in un’altra lingua, e il sistema traduce in tempo reale durante la chiamata o in chat, qui c’è del vero progresso, concreto, e è proprio il tipo di funzione che farà la differenza nell’uso reale, non per fare scena al keynote, piuttosto perché la useranno tutti (chi ha un iPhone, gli altri si attaccano), anche quelli che non hanno mai aperto un’app di traduzioni.
Ma allora è finita Apple, come alcuni titolano mica solo da ora, ogni anno (perfino quando iniziò)? Perché iOS resta OS, puoi anche annunciare ogni settimana un telefono nuovo con dentro l’intelligenza artificiale più potente della galassia, ma per scalzare iOS ci vorrà molto di più, perché quando compri un iPhone non compri solo un telefono, hai anche un Mac, magari un iPad, magari un Apple Watch, e delle AirPods Pro spetttacolari, e tutto questo, semplicemente, funziona. Niente virus, niente malware, funziona sempre e funziona meglio di qualsiasi altra integrazione cross- device, è questa la forza reale dell’ecosistema Apple, non certo Siri che prova a suggerirti il podcast della settimana mentre tu stai cercando le chiavi di casa.
In altre parole, non è finita Apple, come molti ripetono a ogni keynote, non basta un assistente AI più intelligente per far crollare un sistema che ti fa trovare la foto scattata con l’iPhone già sincronizzata sul Mac, o che ti permette di rispondere a un messaggio dal polso mentre il telefono è sul divano. Anzi, la vera intelligenza artificiale sarebbe quella che un giorno riuscisse a convincere milioni di utenti Apple a rifarsi la rubrica, riscaricare tutte le app, migrare i dati su un altro sistema, e rinunciare a questa comodità che è l’ecosistema creato da Apple.
Hanno esagerato con l’hype? Può essere, però iOS 26 è quello che è sempre stato iOS, un sistema che tiene dentro tutti, con un po’ di vetrini nuovi sopra, qualche effetto in più, Siri che resta quella che è, traduzioni live che invece funzionano davvero, e una certezza: aggiorneremo comunque, e questa è solo una
beta per sviluppatori (vi state accanendo su un video, ragazzi), quindi, se volete continuare a criticare, almeno aspettate di scaricarlo e che le icone si vedano davvero, altrimenti diventate sviluppatori voi e non rompete.