Il mondo in un basso: è il jazz di Omer Avital

Il mondo in un basso: è il jazz di Omer Avital

Una domenica in musica, al Teatro Manzoni. Dopodomani alle 11, infatti, «Aperitivo in Concerto» presenta un protagonista del nuovo jazz mediorientale e beniamino del pubblico internazionale, il contrabbassista israeliano Omer Avital, a capo di un quintetto che ospita alcuni fra i migliori e più acclamati solisti sulla scena musicale newyorkese. Come ha scritto Andrea Scaccia per «Musica Jazz»: «C’è tutto un mondo a colori nella musica di Omer Avital, contrabbassista nato nella piccola cittadina israeliana di Givataim. Un caleidoscopio di influenze che fa del compositore, arrangiatore e virtuoso del basso una delle realtà più brillanti della scena newyorkese».
Sì, perché è proprio nella Grande Mela che Avital ha fatto il salto definitivo nel jazz che conta, incrociando l’ingombrante strumento con quelli di alcune delle personalità più convincenti che attualmente animano la scena downtown, come Mark Turner. Pescando a caso nell'album di famiglia: «Avevo vent'anni quando decisi di partire per gli Stati Uniti, sapevo bene che quello era il posto adatto per diventare un musicista jazz, era il mio sogno più recondito. Arrivato a New York ho avuto immediatamente modo di suonare con una certa regolarità insieme ad artisti importanti; il fatto di avere tanti club dove esibirsi è stato fondamentale, sia per proporre la mia musica, sia perché suonare con gli altri è la via migliore per apprendere. L'altra grande opportunità che mi ha dato la città è la qualità dei concerti che offre. Ho ascoltato davvero tanti musicisti di diverse generazioni: vecchia scuola e ragazzi della mia età, il massimo per un musicista curioso».
Il suo jazz è pregno di umori e tradizioni provenienti dagli angoli più diversi del mondo, dal jazz classico alle indiscutibili influenze klezmer, passando talvolta - e senza troppi complimenti - per il Latin, con una disinvoltura onnivora che ricorda il Willem Breuker Kollektief. Musica vitale, che fa battere il piede, contagiati dall'energia della danza, componente imprescindibile degli show della sua band: «Quando compongo mi rifaccio a diverse tecniche e tradizioni: jazz, musica araba, classica, europea, latina. Fondamentalmente mi piace studiare le diverse declinazioni della musica per metterle al servizio della mia scrittura. L'approdo al contrabbasso dopo aver studiato chitarra e pianoforte è stato un contributo ulteriore al mio modo di essere compositore. Questo è il mio bagaglio ma, ciò detto, quando scrivo non mi fermo mai a riflettere su quale sia lo stile che sto usando, non mi interessa assolutamente; è un processo molto naturale e immediato il mio, ed è esattamente lo stesso con il quale affronto un assolo. Sono in questo senso debitore ai miei insegnanti, perché mi hanno trasmesso la voglia di ascoltare tutte le musiche, senza distinzioni di genere».


Da tempo Avital, attraverso l'improvvisazione jazzistica, ha saputo riassumere nella sua musica le molteplici influenze presenti nell'incredibile melting pot israeliano: dalle sue radici nordafricane e yemenite sino al sofisticato cosmopolitismo del mondo yiddish trapiantato a New York, la musica di questo eccezionale contrabbassista riflette il dinamismo culturale di aree del mondo in cui l'arte sa donare speranza ai molti drammi della vita quotidiana.
Info: Teatro Manzoni, Via Manzoni 42. Telefono: 02.763690681/682

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