Brexit

Adesso la Brexit è realtà: ecco cosa cambia da oggi

Dopo 47 anni, l'Uk ha dunque salutato l'Europa e, con lei, anche molte sue norme. Quali sono le novità più importanti della Brexit

Adesso la Brexit è realtà: ecco cosa cambia da oggi

Lo storico momento è finalmente arrivato: alle 23 di Greenwich, mezzanotte in Italia, si è chiuso ufficialmente il periodo di transizione post-Brexit del Regno Unito. Londra è formalmente uscita dal mercato unico europeo e, adesso, i rapporti commerciali con la Ue saranno regolati dal nuovo accordo concordato con Bruxelles la vigilia di Natale.

La soddisfazione di Johnson

Dopo 47 anni, l'Uk ha dunque salutato l'Europa e, con lei, anche molte sue norme. Nell'ultimo giorno dell'anno, la regina Elisabetta ha firmato un disegno di legge per stabilire i nuovi rapporti tra l'Unione europea e la Gran Bretagna, permettendo così che l'accordo sulla Brexit diventasse legge. La firma, ricordiamolo, è arrivata dopo che Camera dei Lord e dei Comuni hanno ratificato, senza alcuna opposizione, l'intesa sulla Brexit. Per il primo ministro britannico Boris Johnson ora il "destino" del Regno Unito "torna fermamente nelle mani" dei suoi cittadini.

Il processo apertosi con la vittoria di stretta misura dei Leave al referendum del giugno 2016, che ha dominato negli ultimi anni il dibattito politico britannico, lascia però un Paese diviso, con la Scozia - dove i Remain avevano trionfato - che insiste su un terzo referendum per l'indipendenza e alcune categorie, come i pescatori, che già mal sopportano un compromesso che non ha limitato come speravano l'accesso dei concorrenti europei alle pescose acque britanniche. Punto per punto, vediamo quali sono le novità più importanti.

Turismo

In ambito turistico, negli aeroporti del Regno Unito non ci sono più le corsie preferenziali per i cittadini europei. In ogni caso, non serve il visto per soggiorni di una durata inferiore ai 90 giorni (nell'arco di 180): è possibile, infatti, nel corso di un anno, trascorrere in Gran Bretagna due tranches separate da sei mesi ciascuna. Questo vale anche a parti invertite, ossia per i britannici in Europa.

Per viaggiare non serve più soltanto la carta d'identità ma anche il passaporto con almeno sei mesi di validità. Londra ha consigliato agli europei che si recano in Uk di acquistare, prima della loro partenza, polizze assicurative sul viaggio che includano le emergenze mediche. Anche perché la classica tessera sanitaria europea di assicurazione malattia non è più valida (i tesserini emessi prima della Brexit saranno tuttavia riconosciuti fino alla loro scadenza). Capitolo bagagli: vietato portare a Londra, dall'Europa (e viceversa), carni e latticini. I britannici possono acquistare in Europa "duty free" un massimo di 18 litri di vino, 42 di birra e 200 sigarette.

Lavoro

Al fine di poter lavorare in Uk bisogna essere in possesso di un visto, ottenibile solo nel caso in cui si abbia già un impiego, retribuito almeno 26.500 sterline (quasi 29mila euro) e a patto di avere un livello di conoscenza di inglese B1. Prevista, invece, una corsia preferenziale (fast-track entry) per ottenere il visto per i lavoratori del settore sanitario.

Cade il diritto automatico di abitare e lavorare in Uk (lo stesso dicasi per i britannici in Europa). Chi abita già in Gran Bretagna continuerà a godere degli stessi diritti fino al 30 giugno. Passato questo termine, sarà obbligatorio aver ottenuto il permesso di residenza a tempo indefinito (settled o pre-settled status) o la cittadinanza britannica.

Università e istruzione

Il Regno Unito non fa più parte del programma Erasmus, quindi non solo gli studenti britannici non potranno accedervi ma dall'anno prossimo anche i loro colleghi europei dovranno richiedere il visto per studiare e pagare la retta universitaria (alta) come gli studenti non britannici.

Questo significa che da settembre gli europei non godranno più dello sconto applicato ai cittadini britannici. Detto altrimenti, niente più tetto massimo di 9.250 sterline l'anno. Ciascun ateneo applicherà costi diversi, compresi presumibilmente tra le 30 e le 40mila sterline l'anno.

Come ottenere il visto

Per gli studenti il visto costa 348 sterline (se ottenuto prima di arrivare in Uk), oppure 475 per prolungare o modificare un visto esistente dal Regno Unito. Il discorso cambia per i lavoratori, chiamati a sborsare una cifra compresa tra le 610 e 1.408 sterline a persona (con l'eccezione di alcuni settori). Previsto anche il pagamento di una tassa medica annua di 624 sterline (ne è escluso chi lavora nel sistema sanitario).

Occorrono 70 punti per ottenere il visto per il Regno Unito. I punti si possono ottenere in vario modo. Ad esempio, chi ha un'offerta di lavoro specializzato da un datore riconosciuto si aggiudica 40 punti; chi ne ha una per un lavoro non specializzato, 20; 10 punti per chi conosce l'inglese e altrettanti per chi ha un dottorato. E ancora: 20 punti per chi guadagna oltre 25.600 sterline all'anno e per chi ha un dottorato in alcune materie e via dicendo.

Altre novità

Tra le altre novità è importante sottolineare la fine dell'accordo europeo sulle tariffe dei cellulari all'estero e del roaming gratuito. In altre parole, gli europei che dall'Uk fanno chiamate o inviano messaggi dovranno pagare una somma più alta (lo stesso vale per i britannici in Europa).

Non è inoltre più valido il passaporto europeo per gli animali domestici; bisogna ottenere un certificato di sanità dal veterinario almeno una decina di giorni prima di partire per l'Uk.

Infine il commercio: non sono previsti dazi o quote alle importazioni-esportazioni ma sono necessarie nuove dichiarazioni e controlli ai confini.

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