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Biden sfida Putin: "Altre truppe in Europa. Ora sanzioni durissime"

Il capo della Casa Bianca parla dopo il riconoscimento delle repubbliche separatiste in Ucraina orientale. Varato un pacchetto di sanzioni contro la Russia

Biden sfida Putin: "Altre truppe in Europa. Ora sanzioni durissime"
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Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, torna a parlare alla nazione. L'ultima volta era stato quattro giorni fa, il 18 febbraio, quando il capo della Casa Bianca si presentò davanti alle telecamere avvertendo sul rischio di un'invasione russa in Ucraina. Biden aveva detto di essere "convinto" che Putin avesse già preso la decisione di avviare l'operazione militare. E pur lasciando aperto uno spiraglio, aveva detto che gli Stati Uniti e gli alleati Nato avrebbe proseguito nei negoziati "fino a quando lui non attaccherà".

Gli eventi della scorsa notte in Donbass hanno però modificato nuovamente il quadro. Il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto le repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk con un discorso in diretta televisiva intriso di motivazioni non solo momentanee ma che affondavano le radici nel passato recente (e meno recente) della Russia. E subito dopo, da Mosca è arrivato l'ordine del dispiegamento delle forze di "peacekeeping" in tutto il territorio delle autoproclamate repubbliche nell'est dell'Ucraina.

La mossa ha fatto scattare le prime sanzioni degli Stati Uniti. La Casa Bianca aveva confermato sanzioni per inibire il commercio e le transazioni finanziarie nelle sole regioni oggetto dell'incursione militare russa. Ma oggi sono arrivate delle altre misure che fanno seguito a quelle già decise dall'Unione Europea, dal Regno Unito, dalla Germania (lo stop momentaneo al gasdotto Nord Stream 2). Sanzioni che secondo il ministero degli Esteri russo sono "illegittime".

Il presidente Biden ha definito quanto accaduto ieri "l'inizio di una invasione" contro l'Ucraina e su larga scala con il rischio che "le truppe russe marcino su Kiev".

Per il presidente Usa, le sanzioni americane nei confronti della Federazione Russa saranno divise in quattro blocchi e sono molto più dure di quelle successiva all'annessione della Crimea nel 2014. Secondo Biden, la Russia "pagherà un prezzo molto alto". E questo costo, ha detto il capo della Casa Bianca, sarà pagato anche in parte dalle aziende de americane e occidentali per la "libertà". "Più avanza la Russia nelle sue azioni, più andremo avanti con la durezza delle sanzioni", ha detto Biden. Una prima tranche avrà come scopo quello di tagliare ogni possibilità al governo russo di finanziarsi in Occidente e colpiranno le "elite russe" e le istituzioni finaziarie.

Il leader Usa ha detto di avere più volte parlato con i partner europei dimostrando di essere uniti contro l'aggressione russa, comprendendo la minaccia "per la stabilità globale". "La Russia non ha accennato a una de-escalation e se continuerà l'invasione siamo pronti a rafforzare la nostra presenza in Ucraina e il nostro sostegno, dispiegheremo le nostre forze che sono già in Europa. Si tratta di mosse difensive, non c'è nessuna intenzione di attaccare la Russia, gli Usa e gli alleati difenderanno ogni centimetro di territorio Nato", ha voluto speigare il capo dell'amministrazione democratica.

Il discorso di Biden si è poi rivolto direttamente contro il presidente russo, accusando l'omologo di Mosca di avere attaccato l'Ucraina negandole "il diritto di esistere" e "travisando la storia". "Ha detto che l'Ucraina fa parte della Russia, ha provocato la Nato, ha minacciato la guerra: è chiaro che è la Russia ad aggredire". Un discorso duro, che risponde a quello di ieri sera con cui Putin ha motivato l'escalation tra Russia e Ucraina. "Chi, in nome di Dio, pensa di dare a Putin il diritto di dichiarare 'nuovi Paesi' quelli presenti in territori che appartengono ai loro vicini?", ha chiesto davanti alle telecamere il commander-in-chief.

Le scelte di Biden arrivano non solo dopo le mosse dei partner europei, ma anche dopo i nuovi segnali d'allarme lanciati da parte di Washington e della Nato.

Dal governo Usa è arrivata la conferma che quella in corso in Ucraina sia una vera e propria "invasione" e il segretario generale della Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, ha detto che l'escalation è in corso e ci sono tutti gli elementi per credere che non sia ancora finita, con il rischio di un'operazione su vasta scala che metta in pericolo la sicurezza europea.

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