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Brexit, ora l'europarlamento si sposta a destra

I popolari europei e i sovranisti di Identità e democrazia sono gli unici a non perdere eurodeputati con l'imminente addio dei 73 britannici: l'europarlamento guarda a destra

Brexit, ora l'europarlamento si sposta a destra

Con la straripante vittoria dei conservatori di Boris Johnson e la Brexit, a questo punto scontata, fissata per il prossimo 31 gennaio 2020, si cominciano a delineare quelli che saranno gli effetti sull'Europarlamento. Come spiega il sito del Parlamento europeo, con l'uscita della Gran Bretagna è prevista la modifica strutturale del Parlamento europeo e la sorte dei 73 scranni del Regno Unito all'interno della stessa istituzione. Di questi scranni, 27 verranno ridistribuiti, mentre 46 resteranno a disposizione per “allargamenti futuri” dell’Ue. I 27 seggi, infatti, verranno suddivisi in maniera organica tra le rappresentanze nazionali che, al momento, sono sottodimensionate rispetto alla popolazione residente nello Stato membro.

Ad oggi, con l'addio dei 73 parlamentari britannici, nota l'Huffpost, gli unici gruppi parlamentari a non perderci saranno i popolari e i sovranisti di Identità e Democrazia di Matteo Salvini e Marine Le Pen. Con la Brexit, osserva l'Huffpost, il partito popolare si conferma primo partito e guadagna 5 eletti in più distribuiti tra i vari paesi Ue, per un totale di 187 membri. I sovranisti acquisiscono 3 nuovi ingressi tra i non eletti in attesa di Brexit, passando da 76 a 73 eurodeputati e superano così i verdi. Importanti perdite nelle fila dei liberali di Renew Europe, che passano da 108 a 97 deputati. I liberali, infatti, perdono 17 deputati britannici, pur guadagnando 6 nuovi ingressi, tra cui l’italiano Sandro Gozi, eletto però con il partito francese di Emmanuel Macron.

La Brexit fa perdere deputati anche ai socialisti e democratici, che passano dagli attuali 154 a 148 e ai verdi, da 74 a 67 eurodeputati. I Conservatori e riformisti, gruppo politico a cui aderisce anche Fratelli d'Italia, il partito di Giorgia Meloni, passano invece da 62 a 61 eurodeputati, con l'addio di tre conservatori britannici. Tra i non iscritti vanno sono in 30 a lasciare l'europarlamento, tra cui Nigel Farage e i suoi eletti del Brexit party. In generale, l'assetto dell'europarlamento si sposta decisaemente verso destra, a trazione conservatrice. Come ricorda un articolo della rivista Zeppelin, pubblicato sul sito del Parlamento europeo, con l'addio del Regno Unito La rappresentanza della Germania non subirebbe nessuna modifica, con 96 deputati. Italia e Olanda avranno 3 rappresentanti in più, mentre la Francia passerà da 74 a 79. Crescerà anche la Spagna con 5 eurodeputati in più, che raggiungerà così 59 Mep. Seguiranno Polonia (52), Romania (33) e Olanda (29). Ferme a 21 onorevoli Grecia, Belgio, Portogallo, Repubblica Ceca, Svezia e Ungheria. L’Austria passa da 18 a 19 deputati, seguita dai 17 della Bulgaria.

Si aggiudicano un nuovo membro Danimarca, Slovacchia e Finlandia che passano da 13 a 14.

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