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Il Covid-19 minaccia anche il meteo

L'Organizzazione Meteorologica Mondiale (Wmo) annuncia una perdita di oltre 75% di osservazioni aeronautiche usate per i modelli meteo. Non si sanno ancora le conseguenze di questo fenomeno dovuto alle flotte aeree rimaste a terra

Il Covid-19 minaccia anche il meteo

Le previsioni meteo richiedono varie sorgenti di dati per creare i modelli necessari ad "indovinare" il tempo che ci sarà nei prossimi giorni. Questi dati vengono raccolti da stazioni a terra, boe nautiche in mezzo ai mari, satelliti in orbita, o addirittura aerei che volano nella nostra atmosfera. Infatti, che migliore sorgente di informazioni di un aereo in transito a vari altitutini della nostra atmosfera?

Per dare un contesto all'importanza degli aerei, circa 800.000 osservazioni vengono fatte, in volo, ogni giorno per poi essere trasmesse a terra. La Wmo (agenzia delle Nazioni Unite) ha annunciato in un comunicato stampa del 7 maggio scorso una riduzione tra il 75% e 80% di queste osservazioni. Questo è naturalmente dovuto alle compagnie aeree che sono state obbligate a lasciare a terra grosse porzioni delle loro flotte.

Gli aerei hanno in dotazione precisi sensori che hanno il compito di presentare ai piloti parametri chiave per la sicurezza del volo. Il sistema Pitot-Statico di un aereo, per esempio, legge la pressione statica e dinamica all'attuale altitudine e calcola la velocità . In base al GPS si può determinare la corrispondente velocità al suolo. La differenza quindi determina la velocità del vento (che può essere a favore o contrario). Inoltre, vari sensori riescono a raccogliere anche l'umidità e la temperatura, critici per calcolare la vera "performance" dell'aeromobile.

Questi dati vengono a loro volta inviati direttamente a terra (o via satellite) dove le compagnie aeree poi li ridistribuiscono ad agenzie private o governative. Esse poi costruiscono i modelli atmosferici che alcoltiamo ogni giorno alla Tv. Un esempio è la rete "Aircraft Meteorological Data Relay" (Amdar) amministrata dalla Wmo. Amdar supporta varie agenzie nazionali ed europee come l'Amministrazione Nazionale Oceanica ed Atmosferica (Noaa) negli Stati Uniti con il suo Sistema di Servizio Previsione Meteorologica Mondiale (Gfs) o il Centro Europeo per le Previsioni Atmosferiche a Medio Raggio (Ecmwf) con base nel Regno Unito.

Secondo lo scienziato dott. Bruce Ingleby dell' Ecmwf, l'accuratezza delle previsioni (12h) di venti e temperature nel jet stream (tra i 30.000 e 40.000 piedi di altitudine) saranno ridotte del 10% . Invece, si presume una perdita di accuratezza del 3% per previsioni (3-4 giorni) della pressione al suolo. Sembrerebbe quindi che i principali problemi di previsione siano nell'alta troposfera, dove viaggiano gli aerei di linea.

Attualmente non ci sono effetti visibili su questa perdita di dati; ci vorrà naturalmente del tempo per vedere delle conseguenze. Intanto gli Stati Uniti e l'Europa hanno già cominciato ad aumentare le sorgenti di dati anche con l'uso di palloni sonda (dei palloni aerostatici - delle piccole mongolfiere per capirci) che trasmettono dati sulla temperatura, pressione, umidità ed altitudine mentre salgono nell'atmosfera.

I dati empirici nell'atmosfera sono fondamentali per pianificare voli (per esempio per calcolare la durata del volo e il carburante necessario) e tutti gli appassionati di scienza atmosferica e statistica capiranno l'effetto di perdere oltre 600.000 osservazioni giornaliere nel costruire modelli climatici.

Inoltre, se un pilota nota delle condizioni meteo diverse dalla previsione, è incoraggiato dalle autorità ad inviare un rapporto a terra. Questi rapporti vengono poi pubblicati su vari siti aeronautici per il beneficio di altri piloti privati o compagnie aeree. Naturalmente anche questi rapporti si sono ridotti drasticamente con la diminuzione di voli in tutto il mondo. Meno volano gli aerei, meno sappiamo esattamente cosa succede nell'atmosfera. È cosí semplice.

Come confermato dall'Ecmwf, attualmente non si vedono grandi cambiamenti nei modelli, ma vedremo sul lungo termine. Come ha annunciato l'Ad di Lufthansa, ci vorranno anni per far si che il mondo dell'aviazione torni alla normalità. Speriamo che non sia cosí.

Per il bene di noi viaggiatori e, chissà, per il bene del meteo.

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