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Scure islamista sulla libertà di stampa: in Francia 35 giornalisti sotto scorta

Sempre più personalità, fra cui molti giornalisti e fumettisti, sono costrette a vivere sotto la protezione della polizia in Francia per via delle gravi minacce degli estremisti islamici

Scure islamista sulla libertà di stampa: in Francia 35 giornalisti sotto scorta

In Francia l'incubo islamista continua a fare paura. Secondo Le Point, sono 35 le personalità che nel Paese vivono sotto scorta a causa dell'islam. Fra questi c'è Mohamed Sifaoui, giornalista franco-algerino, specialista in terrorismo e islamismo radicale, che detiene un triste primato, vivendo dal 2003 sotto il Servizio di protezione (Sdlp) che si occupa delle personalità minacciate dagli islamisti. La rubrica del suo iPhone, scrive il settimanale, contiene 853 numeri di agenti di polizia e sicurezza, e a ognuno di loro, almeno un giorno, è stato assegnato il compito di proteggerlo. Alcuni sono andati in pensione, altri sono stati trasferiti, molti sono ancora attivi. L'autista che questa settimana sarà il angelo custode ha iniziato la sua carriera con lui. "Saranno diciannove anni ad aprile. L'ho visto arrivare giovane e slanciato, siamo invecchiati insieme" scherza Mohamed Sifaoui.

Secondo Il Foglio, il Servizio di protezione è un'unità della polizia - con 1.500 dipendenti pubblici al suo servizio - che non si occupa solo delle massime autorità dello stato ma comprende anche una sottodirezione per la sicurezza personale. Con 620 agenti, è incaricata di allestire dispositivi di sicurezza temporanei o prolungati -140 attualmente- a beneficio di persone minacciate. Per Sifaoui, come per molti altri, è una vita piena di rinunce, vissuta sotto la costante minaccia degli estremisti islamici. "Mi è capitato di avere fino a sei guardie del corpo e uomini appostati davanti al mio edificio" afferma. "Quando non ce la facevo più, prendevo incarichi all'estero per allontanarmi da tutto".

Minacciata di morte la conduttrice Ophélie Meunier

Fra le personalità finite nel mirino degli estremisti islamici ora c'è anche la giornalista e conduttrice televisiva Ophélie Meunier. Motivo? Come spiega Le Figaro, la giornalista ha ricevuto delle minacce di morte dopo la messa in onda di un'inchiesta, su M6, incentrata sull'islamismo a Roubaix. La conduttrice di "Forbidden Zone" è stata così posta sotto protezione della polizia. "In Francia, nel 2022, la libertà di espressione dei giornalisti continua a essere messa a repentaglio. C'è un aumento del livello di violenza e minacce, alimentato dall'aumento del cyberbullismo sui social network", afferma Christophe Deloire, segretario generale di Reporter senza frontiere (RSF). Dopo alcuni giorni di silenzio, il sindacato dei giornalisti (SDJ) di M6 e RTL hanno voluto manifestare il loro sostegno a Ophélie Meunier e al team di "Forbidden Zone" e all'avvocato Amine Elbah, una delle testimoni del servizio, finita anche lei sotto la protezione della polizia per via delle gravi minacce ricevute. Un servizio choc, quello messo in onda dall'emittente, che testimonia lo stravolgimento che ha subito Roubaix, città da 100 mila abitanti con ben sette moschee e dove, in alcune parti della città, vige di fatto la legge della sharia islamica.

Giornalisti sotto attacco

"Niente giustifica minacce o violenze. L'informazione e la libertà di stampa devono rimanere una priorità se vogliamo preservare la nostra democrazia" si legge in una nota. Eric Chol, del'Unione nazionale dei giornalisti (SNJ), ha dichiarato di "condannare inequivocabilmente queste minacce che sono un modo per mettere a tacere i giornalisti e un attacco al dibattito democratico". Questo è ciò che accade nella Francia de 2022: i giornalisti che osano occuparsi di islam radicale e di come questo fenomeno rappresenti una seria minacia per la democrazia e la libertà d'espressione, vengono minacciati e costretti a vivere sotto scorta. Oltre ai giornalisti che si occupano di islamismo, ricevono la protezione della polizia anche molti fumettisti (scuola Charlie Hebdo) ma anche molti saggisti e autori di libri investigativi sul fenomeno jihadista. A dimostrazione di quanto il fenomeno dell'islamismo sia estremamente serio e da non sottovalutare. È questo il "modello" multiculturale tanto celebrato dalla sinistra? Perché se questo è "un modello", è a dir poco fallimentare e pericoloso.

L'incubo islamista di Roubaix ne è la dimostrazione.

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