Coronavirus

Covid come malattia terminale: in Francia si usa il farmaco per la dolce morte

Potrà essere somministrato ai malati terminali di Covid-19, sia a domicilio che nelle case di cura. “Non è eutanasia, solo una cura palliativa”

Covid come malattia terminale: in Francia si usa il farmaco per la dolce morte

La Francia ha dato il via libera all’uso del Rivotril, il farmaco usato in soggetti epilettici. Da alcune settimane il governo ha deciso che può essere somministrato anche ai malati terminali di coronavirus. Sia a domicilio che nelle case di cura. In modo da contrastare la sofferenza da asfissia che sopraggiunge nelle ultimi istanti di vita.

I decessi in Francia

Come riportato da il Corriere, da tempo la Francia cerca di ridurre al minimo gli ingressi alle strutture ospedaliere, in modo da non creare problemi agli ospedali. I medici di base sono infatti stati invitati a occuparsi dei casi considerati meno gravi. Il problema però è sfuggito di mano. Basti pensare che mercoledì 8 aprile i decessi avevano raggiunto quota 10.869, senza contare i morti dell’ultimo giorno nelle case di riposo, che, solo lì, martedì erano arrivati al numero di 3.237, e anche coloro che sono deceduti tra le quattro mura domestiche. Lo scorso sabato 28 marzo il governo, proprio per arginare la situazione, ha autorizzato la somministrazione del farmaco anche fuori dagli ospedali, gli unici luoghi dove poteva essere utilizzato.

Polemiche e proteste

Naturalmente in seguito a questa decisione si sono scatenate polemiche e proteste. Molti infatti hanno interpretato il decreto come un passo avanti verso l’eutanasia. Non si tratterebbe però di eutanasia, né di suicidio assistito, ma di una sedazione profonda e continua, per accompagnare alla morte i malati terminali e alleviarne la sofferenza. Come garantisce la legge Claeys-Leonetti del 2016, che permette anche l’uso della morfina per ridurre i dolori dei malati di cancro. Adesso la legge, con il decreto del 28 marzo, è stata estesa anche ai soggetti con coronavirus ormai giunti alla fine della loro vita. Le proteste non sono certo mancate.

Per esempio, contrario al decreto è il sindacato “Jeunes Médecins”, secondo il quale il Consiglio di Stato dovrebbe decidere di sospendere l’ordinanza. “La somministrazione di questa molecola a un paziente affetto di Covid-19 ha per effetto di portare a una sedazione terminale che provoca la morte” è la loro tesi. Di tutt’altra idea sia il governo che il presidente della Società francese di geriatria e gerontologia, il professore Olivier Guérin. “L’uso del Rivotril non è affatto facilitato.

Bisogna rispettare lo stesso protocollo, solo che prima poteva essere somministrato solo in ospedale” ha spiegato Guérin.

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