House of Cards, sta per arrivare la terza serie

Il trailer della terza serie (che esce il 27 febbraio su Netflix) con Frank Underwood sempre più spietato e scatenato nei palazzi del potere di Washington

House of Cards, sta per arrivare la terza serie

Cresce l'attesa per l'uscita della terza serie di House of cards, che narra le gesta di Frank Underwood nei palazzi della politica americana. Si potrà vedere dal 27 febbraio su Netflix, la piattaforma online accessibile tramite abbonamento. Come già avvenuto per le prime due serie, sarà immediatamente tutta disponibile. Qualcuno (gli HoC addicted) farà indigestione ma la possibilità concreta di gestire in modo autonomo cosa vedere in tv (o sul pc) è la nuova frontiera degli amanti del cinema e delle serie tv. Una vasta platea di persone scaricherà la serie e se la vedrà sul pc, con tanto di sottotitoli in italiano preparati in gran fretta dalle varie comunità di appassionati, ma questo apre un altro capitolo del discorso, che vale per tutti i prodotti televisivi e cinematografici: e bisogna ricordare che scaricare materiale pirata è una pratica illegale anche se molto diffusa.

Importante una cosa: chi non avesse ancora visto la seconda serie (e magari neanche la prima), eviti di guardare il filmato che vi mostriamo. In gergo chi svela cosa accadrà in una serie si chiama "spoiler": segnala delle informazioni che svelano i punti salienti della trama del film e rovinano l'effetto sorpresa.

Tratta dal romanzo omonimo di Michael Dobbs (già capo dello staff del Partito conservatore britannico dal 1986 al 1987), House of Cards svela gli intrighi e i sotterfugi della politica americana, con il democratico Underwood che usa ogni mezzo, più o meno lecito, per conquistare sempre più potere. Al suo fianco ha una moglie, Claire (Robin Wright), così spietata da fargli quasi ombra.

Chi ama la politica americana non può fare a meno di guardare HoC, perché, al di là della finzione scenica e della trama, mostra in modo assai efficace il funzionamento del sistema di potere a stelle e strisce, con le lobby che lavorano fianco a fianco dei politici, così come le fondazioni, i sindacati e i media. E ovviamente, in primo piano, lo scontro tra i politici di prima, seconda e terza fila. Perché a scrivere la trama, si sa, non sono sempre (e solo) i leader.

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