Politica estera

La Germania ci fa (ancora) la morale sui migranti. Ma qualcosa non torna

Il gruppo editoriale tedesco Rnd accusa il governo di adottare una "retorica polemica e un'azione flessibile" nei confronti dell'immigrazione. Ma qualcosa non torna

La Germania ci fa (ancora) la morale sui migranti. Ma qualcosa non torna

"Retorica polemica e azione flessibile nella politica sulle migrazioni". È il commento del gruppo editoriale tedesco Rnd in merito alla politica dei "porti chiusi" annunciata dal ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi e alla vicenda della nave umanitaria "Humanity 1", gestita dall'organizzazione non governativa tedesca Humanity. Rnd, come riporta l'agenzia Nova, sottolionea che dopo giorni di attesa in mare, la maggior parte dei migranti che erano a bordo dell'unità dopo essere stati soccorsi nel Mediterraneo è stata autorizzata a sbarcare nel porto di Catania. Inoltre, dall'entrata in carica dell'esecutivo, l'Italia ha accolto oltre 9mila migranti, ossia circa 650 al giorno, arrivati con proprie imbarcazioni o salvati dalla Guardia costiera. La tesi di Rnd è che, pertanto, "da questo punto, di vista non si può parlare di porti chiusi", poiché tale politica si applica soltanto alle navi delle organizzazioni non governative. Inoltre, degli oltre 80mila migranti finora sbarcati in Italia nel 2022, soltanto il 16% è arrivato sulle navi delle Ong. Il Paese ha accettato il restante 84% "senza problemi". Ricostruzione lacunosa, che non tiene conto di importanti fattori.

Cortocircuito a sinistra sugli sbarchi

Ci sono diverse cose che non tornano in questa disamina. Innanzitutto, per gestire una partita complessa come quella dell'immigrazione e delle Ong ci vuole tempo e il governo Meloni si è insediato da appena due settimane. Nessuno può pretendere che il governo inverta la rotta in un periodo così breve. Secondo aspetto: se il governo è davvero così morbido verso le Ong e l'immigrazione, come mai i legali della Humanity 1 hanno annunciato un ricorso al Tar del Lazio per il presunto "mancato rispetto delle norme internazionali" sui soccorsi in mare e uno al Tribunale civile di Catania affinché il giudice ordini lo sbarco di tutti i 35 migranti rimasti a bordo? Per la politica degli "sbarchi selettivi", il governo si è beccato inoltre la ramanzina della Cgil e della sinistra. Il sindacato ha sottolineato in una nota che "ciò che sta accadendo a Catania non è degno di un Paese civile". Dello stesso avviso la deputata dem Elly Schlein, secondo la quale "quanto accade a Catania è inumano e illegale. Il soccorso si conclude con lo sbarco nel porto sicuro". Insomma, delle due l'una: o il governo è troppo accondiscendente nei confronti delle ong e dell'immigrazione come sostiene Rnd oppure è "disumano", come afferma la sinistra italiana. Due ipotesi che non possono convivere insieme. A questo punto Rnd dovrebbe criticare la sinistra per aver aizzato una polemica evidentemente strumentale ed esagerata. Principio di non contraddizione.

La solita morale contro l'Italia

Dalla tesi del gruppo editoriale Rnd - per carità, assolutamente legittima - emerge inoltre il solito "vizietto" di fare la morale al governo italiano qualunque cosa faccia in merito alla partita dell'immigrazione, dopo che il nostro Paese è stato - per anni - lasciato da solo ad affrontare l'emergenza, come più volte ammesso peraltro anche dai vertici europei e dall'ex cancelliere tedesca Angela Merkel. Se è troppo duro non va bene perché è "inumano", se è troppo morbido non va bene nemmeno quello. Ci si dovrebbe chiedere cosa ha fatto seriamente la Germania in questi anni per aiutare l'Italia nell'affrontare il tema gli sbarchi sulle proprie coste. Troppo poco, se ogni anno ci ritroviamo immancabilmente nella stessa situazione di dover discutere come gestire la delicata partita dell'immigrazione illegale sulle nostre coste, che dovrebbe essere considerato un problema europeo ma, nei fatti, non lo è. Se Berlino intende accogliere tutti i migranti, anche i non rifugiati, allora se ne faccia carico.

Altrimenti diventa, questa sì, una fumosa retorica contro l'Italia.

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