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India, sondaggio choc: la metà dei poliziotti nutre "pregiudizi islamofobi"

La polizia indiana nutrirebbe forti pregiudizi anche nei riguardi degli immigrati, nonché una “profonda disistima” verso i politici

India, sondaggio choc: la metà dei poliziotti nutre "pregiudizi islamofobi"

In India sono esplose in questi giorni feroci polemiche all’indomani della pubblicazione di un sondaggio che ha rivelato lamentalità islamofoba della polizia nazionale.

I dati contenuti nel rapporto The Status of Policing in India Report: Police Adequacy and Working Conditions, condotto dai ricercatori di diverse università del Paese, attestano, in primo luogo, che poco meno della metà (il 48%) degli ufficiali attualmente in servizio nelle sette forze dell’ordine federali considererebbe gli individui maomettani “inclini a commettere reati”. La stessa percentuale di agenti ha poi ammesso di ritenere “naturali e legittimi” i linciaggi di persone musulmane accusate di offendere i valori della maggioranza indù.

Per i poliziotti in questione, la massiccia presenza nel subcontinente di seguaci dell’islam sarebbe quindi una“minaccia all’esistenza della nazione indiana”, in quanto all’interno di tale minoranza religiosa si anniderebbero “terroristi, truffatori, attaccabrighe e individui asociali”.

Il 60% degli intervistati, inoltre, avrebbe un’opinione estremamente negativa dell’immigrazione, bollata come “fonte di innumerevoli crimini e di minacce all’ordine pubblico”. La medesima percentuale di poliziotti nutrirebbe anche una “profonda disistima” verso la classe politica indiana, tacciata come “corrotta” e intenta a “esercitare pressioni” su forze dell’ordine e magistrati ogni volta che vengono avviate indagini contro esponenti dei partiti locali.

Manjesh Rana, membro del team di ricercatori che ha condotto l’indagine demoscopica, ha commentato i risultati del suo lavoro evidenziandone la“natura scioccante”. In particolare, le esternazioni degli agenti federali riguardo ai musulmani e agli immigrati sarebbero “emblematiche di pregiudizi incompatibili con la deontologia di un’istituzione chiamata ad agire sempre in maniera imparziale e priva di condizionamenti ideologici”.

Le informazioni contenute nel rapporto fanno seguito alla condanna pronunciata dalle Nazioni Unite a carico del governo di Nuova Delhi. L’Alto Commissariato Onu per i diritti umani aveva infatti, nelle scorse settimane, biasimato l’ostilità delle istituzioni indiane verso la minoranza musulmana del subcontinente e verso i migranti, promossa, ad avviso dell’organo internazionale, da esponenti di spicco del partito del premier Modi, il Bharatiya Janata Party.

A difesa delle forze dell’ordine del subcontinente si è invece subito schierato il ministro dell’Interno dell’Unione, Amit Shah.

Egli ha infatti rigettato ogni tentativo di “gettare discredito” sui tutori della legalità, ribadendo contestualmente il fatto che proprio l’islam radicale e l’immigrazione di massa sarebbero al giorno d’oggi i “principali pericoli” alla stabilità delle istituzioni di Nuova Delhi.

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