L’orgoglio di Zelensky: "Ci avevano dato 5 giorni ma resistiamo già da 50"

Il presidente ucraino: "Il mondo si prepari all’uso del nucleare". Poi chiede a Biden di inserire la Russia tra i Paesi che fiancheggiano il terrorismo.

L’orgoglio di Zelensky: "Ci avevano dato 5 giorni ma resistiamo già da 50"

Alle volte l'aritmetica può fare la storia. Quella dell'Ucraina certamente. Il presidente Volodymyr Zelensky ieri ha fatto una moltiplicazione che lo ha riempito di orgoglio. «Abbiamo già resistito cinquanta giorni. Cinquanta giorni di invasione russa, anche se gli occupanti ci avevano dato un massimo di cinque». Prendi la resistenza e moltiplicala per dieci, almeno.


Zelensky ha arringato il suo popolo in un discorso, citato ieri mattina dal Guardian, dai toni particolarmente enfatici: «Cinquanta giorni della nostra difesa sono un risultato. Un risultato di milioni di ucraini. Durante i cinquanta giorni di questa guerra, l'Ucraina è diventata un eroe per tutto il mondo libero. Per coloro che hanno il coraggio di chiamare le cose con il loro nome. Per coloro che non sono avvelenati dalla propaganda».
Dopo essersi rivolto al resto del mondo gonfiando il petto, il presidente-attore ha poi interpellato direttamente i suoi connazionali glorificandoli. «Siete diventati tutti eroi - ha detto -. Tutti gli uomini e le donne ucraini che hanno resistito e non si arrendono. E che vinceranno. Questo restituirà la pace all'Ucraina, ne sono sicuro». Poi l'uomo di Kiev ha ricordato quel 24 febbraio, giorno di inizio dell'invasione. «Ricordo il primo giorno dell'invasione da parte della Federazione Russa. Ricordo quello che mi è stato detto il 24 febbraio, per dirla tutta, nessuno era sicuro che avremmo resistito. Tutti simpatizzavano. Molti mi consigliavano di fuggire dal Paese. Consigliavano di arrendersi davvero alla tirannia. Ma neanche loro ci conoscevano. E non sapevano quanto sono coraggiosi gli ucraini, quanto apprezziamo la libertà. La nostra possibilità di vivere come vogliamo. Non come il popolo governato in modo tale che il suo esercito vede per la prima volta in vita sua i bagni nei territori occupati e ruba anche i comuni elettrodomestici». Poi Zelensky si è tolto qualche sassolino dalle sue scarpe strette. «In questi cinquanta giorni ho visto in modo differente molti leader» e ho visto alcuni politici comportarsi come se non avessero potere». In ogni caso, la Russia «sarà responsabile per tutto quello che ha fatto in Ucraina».


Ecco, la Russia. La soddisfazione per aver portato l'ex armata rossa ai tempi supplementari non fa perdere al «servitore del popolo» il suo sano realismo. «Tutti i Paesi del mondo - avverte in una successiva intervista alla Cnn, andata in onda alle 22 italiane - dovrebbero prepararsi alla possibilità che Vladimir Putin possa usare armi nucleari tattiche nella guerra in Ucraina. Non solo io, tutto il mondo, tutti i Paesi dovrebbero essere preoccupati» perché «per loro la vita delle persone non vale niente. Dovremmo pensare di non avere paura non avere paura, ma essere pronti. Ma non si tratta di una questione per l'Ucraina, non solo per l'Ucraina ma per tutto il mondo penso». Una preoccupazione che però il ministero della Difesa di Kiev in parte smonta: «L'intelligence ucraina e i partner stranieri - scrive il canale di informazioni Ukrainiska Pravda citando fonti del dicastero - non vedono alcun segno che la Russia possa usare armi nucleari contro l'Ucraina».


E in serata il Washington Post, citando fonti informate, ha rivelato che nel corso di una conversazione telefonica svoltasi qualche giorno fa il presidente ucraino avrebbe chiesto a Joe Biden di inserire la Russia nella lista nera degli Stati che sponsorizzano il terrorismo, misura che gli Stati Uniti non avevano assunto nei confronti di Mosca neanche durante la Guerra Fredda.

L'inserimento nella lista nera comporterebbe sanzioni anche a danno di quei Paesi che continuano a fare affari con la Russia. Il presidente Usa avrebbe risposto che esplorerà le opzioni per aumentare la pressione su Mosca.

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