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Los Angeles, cancellato il Columbus Day: "Celebra il genocidio degli indigeni"

Il consiglio comunale di Los Angeles ha abolito il Columbus Day perché "celebra il genocidio delle popolazioni native commesso dal navigatore genovese"

Cristoforo Colombo
Cristoforo Colombo

Dopo le statue confederate, gli Stati Uniti fanno una nuova vittima, Cristoforo Colombo: da oggi a Los Angeles non si celebrerà più il Columbus Day.

La conferma definitiva è arrivata ieri, quando il consiglio comunale della città californiana ha deciso quasi all'unanimità, con quattordici voti favorevoli e appena uno contrario, l’abolizione della festa nazionale dedicata a Cristoforo Colombo perché "celebra il genocidio delle popolazioni indigene".

Per riparare al torto e "ristabilire la giustizia", al suo posto, sempre il secondo lunedì di ottobre, verrà istituito invece l'Indigenous People Day, una giornata per commemorare "le popolazioni indigene, aborigene e native" vittime del genocidio commesso dal navigatore genovese.

La mozione era stata promossa nel novembre 2015 dal consigliere comunale Mitch O’Farrell, discendente della tribù Wyandot. Con questa decisione, Los Angeles si unisce alla schiera di numerose altre città americane, come Seattle, Albuquerque e Denver, ad aver detto detto addio al Columbus Day.

Inutilmente le organizzazioni italoamericane si sono battute per difendere la festività, istituita a livello federale nel 1937, in cui la comunità originaria dall'Italia celebra la propria eredità culturale, un pezzo di storia e di tradizione italiana. Alla fine hanno avuto la meglio gli attivisti nativi americani, che invece chiedevano l'immediata "abolizione della celebrazione, sponsorizzata dallo Stato, del genocidio delle popolazioni indigene" e la sua sostituzione, nello stesso giorno, con una festività che invece ne commemorasse le vittime.

La stessa comunità italoamericana di Los Angeles si è divisa sul tema. L'unico voto contrario è arrivato dal consigliere comunale Joe Buscaino, italoamericano di prima generazione, che ha provato a salvare la festività ricordando i pregiudizi di cui erano stati vittime gli italiani negli Stati Uniti.

Ha invece votato in favore dell'abolizione il consigliere comunale Mike Bonin, i cui bisnonni arrivarono in California dall’Italia, perché "i nostri antenati italiani giunsero negli Stati Uniti per costruire qualcosa, non per distruggere" e sostituire il Columbus Day con l’Indigenous People Day è "un piccolo passo per scusarci e fare ammenda".

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