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Macron prepara la squadra di governo: ecco i nomi in campo

Macron per ora non ha svelato il nome del primo ministro, la questione è districata e le ipotesi sono molte: tutte le possibilità sul tavolo del nuovo presidente francese

Macron prepara la squadra di governo: ecco i nomi in campo

Emmanuel Macron sta per svelare à il nome del suo primo ministro. Assieme a quest'ultimo, verrà annunciata la squadra di governo. Un passaggio fondamentale, specie in vista delle elezioni legislative che si terranno l'11 e il 18 giugno. Senza una maggioranza parlamentare consolidata, infatti, il leader di "En Marche!" sarebbe costretto alle larghe intese. La sua presidenza, nel caso di grossa coalizione, verrebbe immediatamente ridimensionata.

Ottenere una maggioranza in Parlamento, dunque, è la chiave per il successo definitivo di Emmanuel Macron, eletto presidente con il record di astenuti.

Il sistema politico francese prevede, infatti, che sia il presidente della Repubblica a nominar il primo ministro e gli altri capi dei dicasteri più importanti. Di nomi se ne fanno tanti. Per il ruolo di premier si sta facendo insistente la voce che porterebbe a Xavier Bertrand, Republicano della Francia settentrionale che sconfisse Marine Le Pen nelle egionali del 2015, quando divenne governatore della circoscrizione di Hauts-de-France, roccaforte del Front National.

Un altro esponente di cui si parla molto è Sylvie Goulard. Europeista convinta, ex consigliere politico di Prodi alla Commissione europea, ha collaborato con Valéry Giscard D'Estaing per la stesura della Costituzione europea. Schieratasi sin dall'inizio con Macron, sarebbe l'artefice dell'incontro tra il neo presidente all'Eliseo e Angela Merkel. Oggi è un'eurodeputata.

C'è anche un'altra donna in lizza, però. Si tratta di Valerie Pecresse, repubblicana e governatrice della regione di Parigi. Ex ministro di Bilancio sotto l’ex presidente Nicolas Sarkozy. Un'ulteriore profilo femminile è quello dell'ex moglie di Hollande, Segolene Royal. "Nel 2010- scrive Repubblica- Royal ha vinto nella regione del Poitou-Charentes con una lista allargata a verdi, radicali, modem, comunisti, sindacalisti che potrebbe prefigurare uno schema di futura maggioranza per Macron, che oltre al suo movimento non disponde di un partito. Ieri sera, subito dopo gli exit-poll, Royal è stata tra i primi a commentare e il messaggio che ha mandato è abbastanza esplicito. Ora, ha detto, "è il momento di lavorare insieme"."

Un altro nome decisamente in lizza è Jean-Yves Le Drian, un uomo di 69 anni, che scelse di preferire Macron ad Hamon sin dall'inizio di questa campagna elettorale. Attuale ministro della Difesa, viene dal Ps ed è un politico navigatissimo e rispettato anche dai suoi avversari. Se Macron optasse per lui, dimostrerebbe di voler puntare tutto sull'esperienza e di temere molto altre scelte, più azzardate.

Le bocche per ora restano cucita ed oltre ai nominativi principali, quelli già elencati, i media francesi continuano a riempire le pagine di possibilità: Richard Ferrand, il braccio destro di Macron ed ex consigliere di gabinetto del ministero di Stato agli Affari sociali, Édouard Philippe, ex sindaco di Havre per due mandati, François Bayrou, Laurence Parisot, Christine Lagarde, Xavier Bertrand e Jean Paul Delevoye. Gerard Araud, Cristophe Castaner. Tante soluzioni, quindi, diversissime tra loro, mentre l'unica certezza sembra essere, per ora, la premiére dame, Brigitte.

Se per il primo ministro, in definitiva, sembra che si stia assistendo ad una vera e propria "bagarre", per le nomine ministeriali la partita non è meno districata. Ci sarà da fare i conti con quanti si sono allontanati dal Ps per sposare sin dall'inizio la causa del macronismo. Tra coloro che verranno scartati come primo ministro francese, probabilmente, ci saranno i capi dei dicasteri più importanti del primo governo Macron.

Da verificare, infine, il ruolo politico o all'interno dello staff che assumeranno le sue 4 fedelissime. La capo gabinetto Sophie Ferracci, Catherine Barbaroux, indicata da molti come possibile primo ministro in caso di vittoria di Macron durante la campagna elettorale, ma ora in pole position per la guida di "En Marche!", la giornalista Laurence Haim e la blogger Marlene Schiappa.

Inoltre, immediatamente dopo questa storica vittoria elettorale, Emmanuel Macron riorganizzerà il suo movimento "En marche!", in vista delle legislative. Il nome del partito verrà cambiato "La Republique en marche" - riporta l'AGI- e la guida della formazione sarà affidata, come detto poco fa, proprio a Catherine Barbaroux, che terrà quindi fede alla sua promessa di lasciare spazio ai giovani per le cariche ministeriali. I nomi dei candidati alle legislative, poi, verranno indicati giovedì 11 maggio alle 12. Si vocifera sin da adesso che la maggior parte dei candidati proverranno dalla società civile. La generazione "En Marche!", insomma, sarà chiamata a guidare la conferma di Macron anche nei collegi uninominali francesi.

Verrà confermata, infine, l'alleanza con MoDem di Francois Bayrou, che però in Parlamento dovrebbe costituire un gruppo centrista, formalmente diverso da quello direttamente riferibile a Macron.

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