"Il veleno di un rospo...". Giallo sull'ex dirigente russo morto

Un altro miliardario russo è morto in circostanze sospette: si tratta di Alexander Subbotin, amministratore delegato di Lukoil. Ecco cosa è successo

"Il veleno di un rospo...". Giallo sull'ex dirigente russo morto

È accaduto ancora. C'è stata un'altra morte sospetta di un miliardario russo. Questa volta è toccato all'ex amministratore delegato di Lukoil, Alexander Subbotin, deceduto in circostanze miseriose dopo la sessione con uno sciamano come riportato dal giornale Moscow Times. Il trattamento lo avrebbe dovuto curare dai postumi di una sbornia e dall'alcolismo: durante la seduta, lo sciamano gli avrebbe dato del veleno di rospo ma, invece di aiutarlo, Subbotin si è subito sentito male. A quel punto, invece di chiamare un'ambulanza, lo sciamano avrebbe dato all'ex capo di Lukoil delle gocce per il cuore dicendogli di dormire ma l'uomo è morto poco tempo dopo.

Chi era Subbotin

Secondo la tradizione di chi fa queste pratiche, il veleno viene utilizzato nelle ferite per rinforzare il sistema immunitario. Subbotin conosceva la famiglia Magua da diverso tempo e usava regolarmente i loro servizi. L'ultima sessione, però, non ha funzionato. Alexander Subbotin era il fratello di Valery Subbotin, ex vicepresidente per l'approvvigionamento e le vendite di petrolio della multinazionale Lukoil. Ha lavorato nell'ufficio centrale prima di diventare amministratore delegato ed è stato candidato come uno dei successori del presidente Vagit Alekperov. Come ricorda il Corriere, aveva un patrimonio di diversi miliardi.

Le morti sospette

Anche stavolta si rientra nella casistica delle morti misteriose tra oligarchi e uomini d'affari russi dall'inizio della guerra in Ucraina da parte della Russia: come abbiamo visto sul Giornale.it, la conta complessiva da inizio anno arriva almeno a otto con molti suicidi in tre mesi. Il 18 aprile, il corpo dell'ex vicepresidente della Gazprombank, Władysław Avayev, è stato ritrovato in un appartamento di Mosca accanto ai corpi di moglie e figlia con la scoperta della sorella maggiore, Avayev. L'appartamento era chiuso a chiave e l'oligarca teneva con sè una pistola in mano tant'é che gli investigatori russi hanno concluso che si trattasse di suicidio. Voci di gossip non confermate sostenevano che Avayev fosse geloso di sua moglie che sarebbe rimasta incinta dal loro autista.

Quasi nelle stesse ore veniva trovato morto a Lloret de Mar, in Spagna, Sergey Protosenya, 55 anni, un ex dirigente di Novatek controllata da Gazprom. Il magnate è stato trovato impiccato nella villa in cui si trovava per la festività di Pasqua. Assieme a lui, moglie e figlia sono state trovate "colpite fino alla morte con un'ascia e un coltello". Secondo quanto affermato dalle autorità spagnole, sarebbe stato l'oligarca stesso a uccidere moglie e figlia prima di farlo con se stesso anche se il figlio 22enne lo hanno descritto come una persona mite ed era impossibile che potesse compiere un gesto del genere.

Il 3 maggio, invece, il direttore di un resort in montagna di proprietà di Gazprom sarebbe morto "cadendo da una scogliera".

Ma il nastro dell'orrore può riavvolgersi ancora indietro nel tempo ma tutti a partire dalla data dell'invasione di Putin in Ucraina: possibile che si tratti sempre di semplici "coincidenze"?

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