Coronavirus

Mosca se la prende con l'Italia: "Spionaggio? Avete la memoria corta"

Dura reazione della Russia sull'ipotesi di spionaggio durante la missione anti-Covid in Italia: "Questo comportamento così servile e miope danneggia le nostre relazioni"

Mosca se la prende con l'Italia: "Spionaggio? Avete la memoria corta"

Nelle ultime settimane la missione della Russia in Italia contro il Coronavirus si è infittita di dubbi e misteri su cui occorre fare chiarezza. Nella prima fase della pandemia il Covid-19 stava colpendo duramente il nostro Paese e così da Mosca avevano deciso di intervenire per prestare soccorso e cercare di arginare l'ondata di contagi. Di recente però più di qualcuno ha avanzato un sospetto: l'intenzione dei russi era veramente quella di aiutare gli italiani o dietro la loro operazione si nascondeva un obiettivo latente ma primario?

L'attacco di Mosca

E così nell'ultimo periodo c'è chi ha parlato dell'ipotesi di un tentativo di spionaggio, un'accusa durissima contro la Russia che oggi ha preso l'iniziativa e in maniera pubblica ha reagito alle supposizioni di qualche quotidiano italiano. Il ministero degli Esteri russo sulla propria pagina social ha detto a chiare lettere che il tentativo di alcuni media italiani di dipingere la missione russa anti-Covid in Italia nel 2020 come "un'operazione di spionaggio" danneggia le relazioni tra Roma e Mosca.

Una presa di posizione dura, che la Russia ha ritenuto necessario adottare in seguito all'ipotesi paventata. Da Mosca lamentano che in meno di due anni il loro aiuto "è stato dimenticato" e puntano il dito contro le controparti italiane per "la memoria corta". La linea di comportamento viene definita "così servile e miope", tanto da aver innescato due conseguenze: da una parte "danneggia le nostre relazioni bilaterali"; dall'altra Mosca sottolinea che questa occasione ha confermato "la moralità di alcuni rappresentanti delle autorità pubbliche e dei media italiani".

Il servizio della Rai

A provocare la risposta della Russia è stato un servizio della trasmissione Report che è stato reso pubblico nel corso della puntata andata in onda il 9 maggio scorso su Rai 3. Il titolo della puntata era "Dalla Russia con amore" e poneva sotto la lente di ingrandimento l'arrivo degli uomini di Mosca in Italia.

Il ministero degli Esteri russo non ci sta e ha voluto replicare per le rime: la trasmissione è stata accusata di aver mandato in onda "un lavoro di propaganda di basso livello" piuttosto che puntare la propria attenzione "sull'eroismo delle truppe alleate". Nel comunicato viene ricordato che nella prima ondata del Coronavirus l'Italia era stata messa a durissima prova, anche perché non si poteva contare su conoscenze specifiche contro il contagio e i decessi.

La replica di Report

Non si è fatta attendere la risposta di Sigfrido Ranucci: il conduttore di Report, intervistato dall'Adnkronos, ha difeso l'operato della sua squadra e ha dichiarato che la puntata del 9 maggio scorso non è altro che "una ricostruzione rigorosa dei fatti". Ranucci ha ricordato ad esempio l'arresto di Walter Biot, in servizio al terzo reparto dello Stato maggiore della Difesa, con l'accusa di aver rivelato segreti militari alla Russia.

Il conduttore di Report dunque respinge le invettive del ministero degli Esteri russo, secondo cui alla base della narrazione italiana ci sarebbe il tentativo di denigrare l'assistenza della Russia durante la pandemia. "Noi siamo giornalisti e facciamo il nostro dovere.

Non facciamo sconti a nessuno né in Italia né all'estero", ha concluso Ranucci.

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