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"Povera Italia", "Il fascismo non è mai finito". Il delirio della stampa tedesca

I principali giornali e settimanali tedeschi lanciano l'allarme sul ritorno del fascismo e la tenuta dei conti pubblici dopo la vittoria del centrodestra e della Meloni: "È il fascismo degli italiani per bene"

"Povera Italia", "Il fascismo non è mai finito". Il delirio della stampa tedesca contro il centrodestra

Dopo l’endorsement del presidente della Spd, Lars Klingbeil, nei confronti del leader dem Enrico Letta a Berlino e i titoli offensivi, come quello del settimanale tedesco Stern, che definiva "veleno biondo" la leader di FdI, c’era da aspettarselo. Ma stamattina la reazione della stampa tedesca alla vittoria del centrodestra trainata dal partito di Giorgia Meloni è stata più scomposta del previsto, tra gli allarmi sul ritorno del fascismo e quelli sulla tenuta dei conti pubblici.

I titoli sono eloquenti. "Povera Italia, povera Europa!", si legge su Der Spiegel, che si chiede se l’Ue è ad un passo dalla divisione e parla di "catastrofe annunciata". "Sarà l’apocalisse?", si chiede il settimanale. "Forse no", va avanti l’editoriale. Il motivo, tra gli altri, scrive ancora la rivista, è che "non si sa quanto a lungo reggerà questa truppa". La home page del sito è costellata di articoli sul voto italiano: il ricercatore Jörg Krämer, intervistato da Tim Bartz, sostiene che "la nuova coalizione di destra distribuirà soldi che l’Italia non ha".

Il settimanale di centrosinistra Die Zeit parla senza mezzi termini di ritorno al fascismo. Anzi. Precisano, "questa ideologia non ha mai abbandonato il Paese". Si è solamente trasformata in un "fascismo degli italiani per bene", questo il titolo dell’editoriale firmato da Ulrich Ladurner. "Il fascismo in Italia non è mai andato via", scrive il giornalista parlando del mausoleo di Benito Mussolini a Predappio e dei murales nelle città italiane. "Il fascismo è intessuto nel paesaggio architettonico italiano come una trama senza fine di violenza", descrive ancora Ladurner.

Poi c’è l’immancabile attacco a Silvio Berlusconi. Un cliché evidentemente intramontabile per la sinistra a Berlino. Il giornalista lo accusa di aver "sdoganato" il "post-fascista Fini" e di aver "reso socialmente accettabili i successori di Mussolini". "Sono usciti dai loro angoli bui e sono diventati ministri", continua l’articolo con riferimento proprio a Giorgia Meloni. Il quotidiano di Monaco Süddeutsche Zeitung descrive il "trionfo dei post-fascisti". "La sinistra deve rimproverarsi di aver corso divisa", è l’analisi. E osserva: "Mai nella storia dell'Ue un paese fondatore ha avuto un governo formato dalla destra estrema", sottolineando le "radici fasciste" di Fratelli d'Italia.

La linea del conservatore Die Welt non si distanzia di molto. La vittoria del centrodestra è "un successo dell’antipolitica", sentenzia. Fratelli d’Italia raccoglie i voti degli "insoddisfatti, frustrati e stanchi della politica". La Suddeutsche Zeitung parla del "trionfo dei post-fascisti", mentre il quotidiano di Francoforte, Frankfurter Allgemeine Zeitung, è più cauto. Raccontando la "svolta a destra" del nostro Paese, prevede che non ci sarà uno "smottamento politico". L’invito, però, è a scegliere un ministro dell'Economia all’altezza: "Giorgia Meloni adesso deve trovare personale qualificato per una politica economica e finanziaria degna di fiducia. Finora è qui che la casella è vuota".

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