Gli Stati Uniti hanno esteso i diritti matrimoniali anche alle coppie gay

Il ministero della Giustizia ha seguito l'indicazione della Corte suprema, che ha dichiarato le unioni legali a giugno

In primo piano Loretta Lynch, sullo sfondo l'ex procuratore generale Eric Holder
In primo piano Loretta Lynch, sullo sfondo l'ex procuratore generale Eric Holder

L'ultimo passaggio che mancava per la legalizzazione dei matrimoni tra omosessuali negli Stati Uniti è arrivato oggi. Poco più di una formalità, espletata dal ministero della Giustizia, che non fa altro che dar seguito a quanto già stabilito dalla sentenza della Corte suprema.

Loretta Lynch, titolare del ministero, ha annunciato l'estensione dei diritti che conseguono dal matrimonio a livello federale, quindi per tutti gli Stati del Nord America. A fine giugno la Corte aveva chiuso un dibattito che andava avanti da tempo, uniformando una legislazione che fino ad allora era stati affidati ai singoli governi locali.

Fino ad allora alle coppie dello stesso sesso residenti in Stati che non li riconoscevano non erano accordati gli stessi diritti delle coppie eterosessuali. Alcuni di questi erano stati estesi con la decisione contro il Defence of Marriage Act del 2013.

La scelta dei giudici americani ha trovato il consenso di una parte

dell'opinione pubblica statunitense e internazionale, ma anche sollevato polemiche. Il Texas, a guida conservatrice, ha annunciato di non avere intenzione di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso. Da vedere come si comporterà da oggi in poi.

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