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Prima tegola sul governo Macron: ministro al centro di uno scandalo

Il Canard enchaîné, lo stesso settimanale satirico che aveva messo nei guai Fillon dando vita al "PenelopeGate", accusa Richard Ferrand di aver in qualche modo facilitato sua moglie nell'acquisto di un immobile

Prima tegola sul governo Macron: ministro al centro di uno scandalo

Richard Ferrand, ministro della coesione territoriale del governo francese, segretario di En Marche! e uomo politicamente vicinissimo ad Emmanuel Macron potrebbe finire nei pasticci.

Il Canard enchaîné - lo stesso settimanale satirico che aveva messo nei guai Fillon dando vita al "PenelopeGate", lo scandalo che riguarderebbe impieghi fittizzi dati dall'ex candidato dei repubblicani a sua moglie - sta infatti accusando Ferrand di essere stato protagonista di una “saga di affitti familiari”.

Ma di cosa si tratta nello specifico? L'anno di riferimento dell'ennesimo presunto scandalo tirato fuori dalla rivista è il 2011. Richard Ferrand, all'epoca, era il ceo delle Mutuelles de Bretagne, un'organizzazione no-profit che dà la possibilità ai soci di avere degli sconti o di ricevere prestazioni vantaggiose dentro ambiti specifici. Dentro questo quadro, Ferrand avrebbe facilitato un'operazione immobiliare a vantaggio di sua moglie. Apparentemente, il tutto non rientra in alcuna fattispecie di illegalità in quanto i fondi utilizzati non sono pubblici e non ci sono stati, poi, reclami di nessun tipo. Qual è, allora, il problema politico relativo a questa storia?

Il governo di Emmanuel Macron si appresta in queste ore a porre sul tavolo la proposta di legge sulla "moralizzazione della politica" e quello che sta venendo fuori attorno alla figura di Ferrand non rappresenta esattamente una splendida pubblicità nella direzione sperata. Secondo Il Canard, nello specifico, l'allora consiglio di amministrazione si riunì a gennaio dell'anno interessato per decidere un nuovo luogo per il centro sanitario a Brest, motivazione per cui predispose un bando. La moglie di Ferrand partecipò alla gara e la vinse con una società immobiliare di nome Saca, per un canone annuo di 42 000 euro. La proprietaria della società in questione, insomma, è proprio Sandrine Doucen, la moglie di Richard Ferrand. Tutta questa operazione rientra nelle possibilità dell'organizzazione guidata allora da Ferrand, dunque la legittimità non è in alcun modo discussa. Grazie al contratto con la società del marito, però, per via delle facilitazioni di cui sopra, la moglie potè acquistare il locale con un mutuo sul 100% del valore. Una gran bella occasione, per usare un eufemismo.

Richard Ferrand, interpellato in merito, ha detto: "È stata la soluzione meno costosa ed il prezzo era in linea con il mercato. Nulla è stato nascosto: tutti sapevano che SCI era di proprietà di mia moglie". Il Ministero della Coesione territoriale, in definitiva, si difende tramite un comunicato rilasciato martedì: "Questa polemica è il risultato della recente nomina di Richard Ferrand presso il Dipartimento di coesione territoriale. Questa nuova responsabilità ha portato ad ingiustificate voci e denunce calunniose sul signor Ferrand che perseguono da anni, senza che abbia fatto nulla di male..." E ancora: "Questa decisione è stata presa in piena conoscenza dei legami tra Richard Ferrand e il proprietario dei locali nel rispetto di tutte le regole da parte del Consiglio di Amministrazione...". Il giornale satirico, però, prosegue sulla sua strada. Una vicenda che continuerà a far parlare di sè.

Intanto, secondo queste indiscrezioni, non verrà aperta un'inchiesta.

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