Trump assicura transizione ordinata del potere: "Ma la nostra lotta è all'inizio"

Arrivano le prime parole di Trump dopo gli scontri di Washington: "Finisce il più grande mandato della storia presidenziale"

Trump assicura transizione ordinata del potere: "Ma la nostra lotta è all'inizio"

Donald Trump, dopo la ratifica del Congresso della vittoria di Joe Biden alla presidenza Usa, ha promesso una transizione "ordinata del potere".

Le parole di Trump

Le prime dichiarazioni di Trump in seguito agli scontri di Capitol Hill contribuiscono, in parte, a gettare ulteriore benzina sul fuoco. Il motivo è presto detto. Se da una parte il tycoon ha garantito una transizione ordinata del potere il prossimo 20 gennaio, giorno dell'insediamento di Biden, dall'altra The Donald ha espresso due importanti concetti che meritano di essere analizzati.

Il primo: il presidente uscente continua a non essere d'accordo con il risultato delle ultime elezioni presidenziali. "Anche se sono totalmente in disaccordo con il risultato delle elezioni, e i fatti me lo confermano, tuttavia ci sarà una transizione ordinata il 20 gennaio", ha affermato il repubblicano in una nota riportat dalla Cnn. Il secondo aspetto da considerare: la fine del suo mandato, da lui stesso definito il "più grande primo mandato nella storia presidenziale", viene visto come punto di partenza per un nuovo percorso.

Un futuro tutto da scrivere

"Ho sempre detto che avremmo continuato la nostra battaglia per garantire che venissero conteggiati solo i voti legali. Anche se questo rappresenta la fine del più grande primo mandato nella storia presidenziale - ha detto Trump - è solo l'inizio della nostra lotta per rendere l'America di nuovo grande". Parole, queste, che faranno senz'altro discutere.

Nelle ore più movimentate, il repubblicano si era travestito da pompiere invitando tutti alla calma. Missione fallita su tutta la linea, visto che Trump, mentre cercava goffamente di spegnere l'incendio, ribadiva le accuse di brogli elettorali ai democratici, scrivendo sul proprio profilo Twitter che "queste sono le cose e gli eventi che accadono quando una vittoria" viene "strappata via".

A questo punto, il futuro del tycoon è tutto da scrivere. Anche perché Trump è letteralmente finito nell'occhio del ciclone, accusato dai suoi molteplici avversari - e, in parte, anche da alcuni alleati Gop e dal suo staff - di aver fomentato l'odio alla base delle violenze di Washington. Tra il rischio di una sua possibile rimozione - difficile ma non da escludere: alcuni ministri, proprio in queste ore, starebbero pensando di ricorrere al 25esimo emendamento - e la volontà di proseguire la lotta per "rendere l'America di nuovo grande", c'è un abisso. Quello in cui The Donald non intende cadere.

Intanto i social network hanno bloccato gli account del presidente.

Dopo la scelta di Trump di pubblicare notizie su presunti brogli, accuse bollate già come false dalla giustizia americana, Facebook e Twitter hanno bloccato il suo profilo per ore e, al pari di Instagram e YouTube, il suo appello video è stato rimosso.

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