Morto il medico ferito ieri, il nipote in carcere: "Non l'ho ucciso io"
14 Maggio 2009 - 19:38Le indagini sull'uccisione del neuropsichiatra Pietro Pintus. Arrestato Pietro Cocco, 28 anni, che dice: "Ero a Genova per pescare"
Genova - Non ce l'ha fatta. E' morto in nottata nell'ospedale San Martino il neuropsichiatra Pietro Pintus, di 62 anni, ferito ieri con due colpi di pistola sulla porta del suo ufficio nel poliambulatorio della Asl 3 della Fiumara a Sampierdarena. Sempre in nottata è stato trasferito in carcere in stato di fermo di polizia giudiziaria il nipote di 28 anni, Pietro Cocco, di Tempio Pausania (Sassari), sospettato dai carabinieri di aver sparato allo zio, anch'egli originario della Sardegna, per non precisate questioni familiari.
Il fermo Il giovane, che nega ogni responsabilità, era stato fermato nella serata di ieri dai carabinieri nel porto di Genova mentre si imbarcava su un traghetto diretto in Sardegna. A Cocco, che è guardia giurata, è stata sequestrata la pistola d'ordinanza sulla quale sono in corso accertamenti balistici per verificarne la compatibilità con i proiettili sparati contro il medico. Pintus, che era direttore del consultorio familiare del "palazzo della salute" della Fiumara, è morto dopo essere stato sottoposo a un lungo e delicato intervento chirurgico. I due proiettili che lo avevano colpito al tronco avevano infatti leso numerosi organi interni: fegato, milza, un rene e un polmone.
Il nipote: "A Genova per pescare" "Non ho fatto nulla. Ero a Genova - ha detto al suo avvocato,
Giulio Canobbio - per venire a trovare un amico e poi dovevo
andare a pescare". Eppure i carabinieri sono convinti che a sparare
sia stato proprio lui. Ma resta ancora da chiarire il movente
dell’omicidio, finora misterioso.
Perchè Cocco avrebbe sparato allo zio, a cui era legato fin
dall’adolescenza e di cui era stato ospite per tre anni durante gli
studi a Genova? I carabinieri del comando provinciale e della
compagnia di Sampierdarena stanno vagliando tutte le ipotesi: dai
dissapori in famiglia fino alle questioni di denaro. Per questo sono
andati a perquisire anche la casa di Tempio Pausania in cui abitava
con la madre, sorella del medico ucciso.
Problemi di salute psichica Gli inquirenti non escludono neppure problemi di salute psichica
del ragazzo: tre anni fa Cocco aveva avuto un incidente stradale ed
era rimasto in coma per un lungo periodo.
Rimane ancora incerto anche se l’omicidio sia stato o meno
premeditato da Cocco. Il ragazzo era venuto a Genova per discutere
con lo zio e poi avrebbe perso la testa, oppure aveva già
organizzato tutto? Quando ieri è stato arrestato, a cento metri
dall’ingresso del porto di Genova pronto a imbarcarsi sul traghetto
per la Sardegna, il ragazzo ha continuato a dire di non avere fatto
nulla.
Sul tappetino dell’auto, i carabinieri hanno trovato un marsupio
con una pistola, usata il suo lavoro di guardia giurata e
regolarmente denunciata.