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Mosca, 2 donne kamikaze nel metrò: 38 vittime Putin duro: "Annienteremo i terroristi ceceni"

Colpite due stazioni della metropolitana di Mosca: guarda il video. La pista dei ribelli caucasici. Identificato e incriminato un complice. Il boato, il fumo e il panico nei racconti dei testimoni. L'esperto: nei simboli colpiti c'è la sfida a Putin

Mosca, 2 donne kamikaze nel metrò: 38 vittime 
Putin duro: "Annienteremo i terroristi ceceni"

Mosca - La Russia si è risvegliata nel terrore per un duplice attentato che ha sconvolto la capitale all'inizio della giornata. Sono almeno 38 le persone che hanno perso la vita a seguito delle due esplosioni verificatasi stamani in due stazioni della metropolitana, Lubianka e Park Kultury, entrambe centralissime e molto frequentate. Oltre cento i feriti. Le esplosioni sono "opera di kamikaze", ha detto Yuri Semin, procuratore di Mosca. Alla stazione di Lubianka sono stati utilizzati almeno tre chili di tritolo. "E' una catastrofe", ha aggiunto il procuratore.

Le stazioni colpite Gli ordigni sono scoppiati lungo la linea rossa Sokolniceskaia, che taglia in diagonale la città da nord-est a sud-est passando sotto il cuore della capitale, a due passi dal Cremlino e dalla piazza Rossa. La fermata Lubianka si trova a poche centinaia di metri, nell'omonima piazza, dove si trova la sede storica dei servizi di sicurezza, l'Fsb (l'ex Kgb).

Le due esplosioni Il primo attentato è stato attuato alle 7.56 (le 5.56 in Italia) nel secondo vagone di un treno fermo alla stazione della Lubyanka. In questa prima esplosione, 25 persone hanno perso la vita. Poco più di 40 minuti dopo, alle 8.38, la seconda esplosione, sempre nel secondo vagone di un treno, questa volta fermo alla fermata di Park Kultury, sei fermate dopo la Lubyanka sulla stessa linea, la Sokolnicheskaya, con un bilancio di 12 morti.

Due donne kamikaze La conferma definitiva ancora non può esserci, ma c’è la firma dell’Fsb - il Servizio Federale di Sicurezza erede dekl Kgb - sull’ipotesi che gli attentati nella metropolitana di Mosca siano stati opera di due donne kamikaze. "Entrambe le esplosioni - mette nero su bianco una nota dell’intelligence russa - in base a dati preliminari sono state provocate da donne suicida". A Mosca sono ricercate due donne che accompagnavano le terroriste-kamikaze. Lo ha riferito una fonte delle forze dell’ordine all’agenzia Interfax: dalle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza, risulta che le due donne erano insieme le sospette terroriste all’entrata del metro.

Identificato e incriminato complice I servizi segreti russi hanno identificato uno dei complici che avrebbero aiutato le donne kamikaze responsabili degli attentati alle fermate della metro di Mosca: a carico di un uomo dal cognome russo, Mataev, è già stata formulata l’accusa di favoreggiamento. In base agli elementi raccolti grazie alla videosorveglianza, i complici delle responsabili sarebbero due donne e un uomo. Pare che le due donne abbiano dato il segnale alle attentatrici suicide attraverso il telefono cellulare. Le videocamere installate nei vagoni della metropolitana hanno permesso di definire il loro aspetto. Una donna avrebbe intorno ai 25 anni, slava, vestita con una sciarpa blu, gonna e giacca viola. L’altra avrebbe intorno ai 40 anni, scialle lavanda, giacca nera e gonna bianca e portava una grossa borsa. L’uomo ha intorno ai 30 anni, altezza 180 cm, vestito di scuro. Sulla testa, berretto da baseball scuro. Piccola barba.

I resti degli attentatori Nella stazione della metropolitana Park Kultury, sono stati rinvenuti la testa e gli arti della kamikaze: una giovane donna di età compresa tra 18-20 anni, tipo caucasico, viso e occhi castani. Secondo dei testimoni, 20 minuti prima l’attacco alla stazione Lubianka, nella metropolitana sono state viste tre donne musulmane sospette. Erano vestite con giacche, sciarpe e gonne lunghe. Una di loro nella lobby si è messa in ginocchio e ha pregato. Gli agenti di polizia hanno fatto inoltre notare che la bomba "potrebbe essere esplosa per errore: è possibile che l’obiettivo dei terroristi fosse un’altra stazione della metropolitana".

La pista del Caucaso Potrebbe essere stato un gruppo terroristico legato al Caucaso del Nord l’autore degli attentati: lo ha reso noto il capo dei servizi di sicurezza (Fsb) Aleksandr Bortnikov. "Sul posto sono stati trovati i frammenti di due donne kamikaze che, secondo i dati preliminari, avevano a che fare in termini di residenza con il Caucaso del Nord", ha spiegato Bortnikov. Il generale ha aggiunto che, sempre secondo i primi accertamenti, è stato usato come esplosivo l’exogene, già impiegato in precedenti attentati di matrice caucasica. In una stazione la potenza era pari a 4 kg, nell’altra 1,5-2 kg. Entrambi gli esplosivi erano imbottiti di chiodi, bulloni e pezzi di ferro.

Medvedev: terrorismo, lotta a oltranza Le forze di polizia e di sicurezza russe "continueranno a combattere il terrorismo sino alla fine, senza vacillare", ha dichiarato il presidente Dmitri Medvedev dopo il duplice attentato di stamattina. Il capo del Cremlino ha ordinato di rafforzare le misure di sicurezza in tutto il Paese. Ma questo sarà fatto, assicura il presidente, senza commettere violazioni dei diritti dei cittadini.

Putin: "Annienteremo i terroristi" Vladimir Putin si dice "certo che le forze dell’ordine faranno di tutto per trovare e punire i responsabili" degli attentati di oggi a Mosca. E, come alla fine degli anni Novanta, il premier russo lancia un anatema contro i terroristi: "Saranno annientati", ha dichiarato durante un collegamento video da Krasnojarsk, in Siberia, dove si trova in missione.

Non ci sono vittime italiane Nessun italiano è rimasto vittime negli attentati. Lo ha detto l’ambasciatore italiano, Claudio Vittorio Surdo: "Non vi sono vittime europee, non vi sono vittime italiane".

Frattini: nessun Paese è al riparo "Nessun Paese del mondo civile e democratico è al riparo dal terrorismo", ha commentato il ministro degli Esteri, Franco Frattini. "La Russia collabora alla lotta al terrorismo - ha aggiunto il ministro -. I terroristi tendono sempre a colpire chi vuole sradicarlo.

Per quanto mi risulta non c’erano allarmi specifici, ma non conosco le valutazioni dell’intelligence russa", ha concluso il titolare della Farnesina, parlando ai giornalisti all’aeroporto di Ciampino prima di imbarcarsi per la riunione del G8 in Canada.

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