«Moschea? No al referendum»

Le regole in vigore oggi non consentono un referendum sulla localizzazione della moschea. Non è un’opinione qualsiasi. È il parere del prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi, che ieri a Segrate è tornato a parlare della preghiera islamica e del trasferimento del centro di viale Jenner.
Il referendum presso i residenti del quartiere prescelto per il luogo di culto è stato chiesto da Alleanza nazionale, prima con il ministro delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi, poi con il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato. «Non sono io che devo gestirlo - ha detto Lombardi -: tocca alle istituzioni territoriali, ma prima ancora agli ordinamenti del nostro Paese».

Come dire che la sovranità, prima ancora che nelle maggioranze politiche e nelle amministrazioni, risiede nelle regole, che ora non ammettono una consultazione elettorale di questo tipo, in questa materia, in questa città. «Al momento non ci sono norme che lo prevedono - ha detto chiaramente Lombardi -. La materia referendaria non è rimessa alla volontà delle istituzioni senza regole. (...)

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