La mostra Due artisti «battezzano» Monitor

Da deposito Fabriano a spazio per l’arte internazionale, sperimentale e, soprattutto, giovane. Roma si arricchisce di una nuova galleria, la Monitor. Nata nel 2003 come centro di video art (allora si chiamava, infatti, «Monitor video e contemporary art»), si è poi allargata all’arte a 360 gradi e ora si guadagna una sede nuova e prestigiosa all’interno di Palazzo Sforza Cesarini. Le pile di carta accumulate nelle due sale non hanno spaventato la direttrice della galleria, Paola Capata, che ha deciso di lasciare integra la struttura esistente che apre al pubblico con le personali di due giovani artisti: Nico Vascellari e Ian Tweedy. Fino al 14 febbraio saranno esposti nuovi progetti dei due artisti, caratterizzati da una forte componente site specific. Ambientazione sacrale per l’installazione di Nico Vascellari, giustapposizione di idee e progetti precedenti, riletti e riportati a nuova vita per l’occasione. Nella sala dedicata all’artista di Vittorio Veneto, sculture in ceramica riproducono le opere esposte nella mostra del 2007 dedicata ai campanili nordici, bruciati in una performance successiva in Sardegna e ricostruiti ora per essere esposti sullo sfondo del video proiettato sulle pareti, con tanto di colonna sonora costituita da suoni registrati durante la fusione in fucina delle lampade, esposte anche queste con le altre opere. Nato in una base Usa in Germania, Ian Tweedy debutta sulla scena romana con Without a glimmer of remorse, omaggio al suo passato di writer.

Non a caso, tra le opere esposte c’è anche la fotografia di un suo compagno di avventure ai tempi dell’attività di writer, intento a scavalcare un cancello. La galleria Monitor è aperta dal martedì al sabato, dalle ore 13 alle 19.

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